IL RING DI THIELEMANN ,L'ORO DI BAYREUTH
Domenica 01 Agosto 2010 21:36

      Christian-Thielemann-001

Ancora echeggiano  nella  sala  di Bayreuth  gli  ultimi accordi che hanno

siglato il crollo del  Walhalla  e il tema della redenzione, sopraffatto  quasi 

dall'emozione riesco forse  a  mettere in fila  qualche concetto  sensato, che

non appaia  come  una  classica esaltazione  post  melodramma  (e che 

melodramma, vien da dire!).

 

Christian Thielemann  ha  regalato  al  mondo  e  ai  fortunati astanti  presso

la  Verde  Collina una  delle serate  musicali  più travolgenti  che  io  ricordi.

La  stessa  emozione  che  mi impedì  di applaudire  un Karajan  divino, al

Musikverein, perché  letteralmente inchidato alla  sedia, mi consente  ora 

solo di  dire : grazie. Grazie  al  concertatore  appassionato, al  narratore 

teso  e  instancabile, al  rivelatore di infiniti dettagli e d'una verità  di fondo: 

non bisogna  inventare nulla  quando si è  grandi, basta  seguire il dettato 

scritto  e  metterci  il cuore. Già, e mica  è  semplice.

 

           THIELEMANN6

 

Legioni  di maestri e  maestruncoli  ("ciamame Mona!"  diceva  Guarnieri) ci

hanno  voluto far credere, sputando sentenze e improvvisando  comizi 

persino  durante i loro concerti, che  vi sono  "lezioni"  da impartire,  "dogmi" 

da  imporre, stramberìe  da inventare.

 

Thielemann  ci insegna  invece l'arte del  Semplice e del  Sublime: canta,

segue, vola, sogna...e  i suoi  cantanti  fanno lo stesso, nonostante le 

singole  pecche.

 

         LindaWatson-ChristianThielemann

 

La  Watson, prima di tutti. Redenta  da un miracolo  che può  essere

spiegato  solo   dalla geniale  concertazione  e   dall'aura  positiva  che  ne

deriva, è  riuscita non solo a far dimenticare  la  brutta  prova  di Walchiria  e

Siegfried  ma  addirittura ad emergere  dai  perigliosi  flutti della micidiale 

partitura, la  più  complessa  che esista per soprano drammatico. Un finale

scovolgente  in cui non solo ha  retto, ma  ha  ESPRESSO  la  forza eroica

di Brunilde. Grande!

 

Lance Ryan, Siegfried, assolutamente in stato di grazia, ha  piazzato un do

acuto nel III atto, tanto spavaldo  quanto  sfrontato. La  voce oscilla  un pò 

nei centri, le  mezzevoci  sono  un pò affannose...ma  è  Siegfried, sorretto 

da  un direttore  che  più  complice non poteva  essere.

 

Magnifiche  le  Figlie del Reno, ottimo  Hagen (Eric Halfvarson) , splendida 

la  Mayer come Waltraute e  persino la  Haller  come  Gutrune  ha  riscattato

la  pessima  Sieglinde.  La  perla nera  è  stato il  baritono Ralf Lukas  come 

Gunther: vociazza  traballante e forzata, la  sua  entrata  nella reggia dei

Gibichunghi  ha  sfiorato la  parodìa.

 

Il  Coro, diretto  da Eberhard Friedrich  ha  detto la  sua, con forza 

esplosiva.

 

                    gotterdammerung                 

 

Ma  l'eroe di queste  4 giornate, le 4 Giornate di Bayreuth, è  lui, Thielemann,

un misto  insperato  tra  la  grandezza epicheggiante di Knappertsbusch,

Furtwaengler, il lirismo devastante di Karajan  e la  forza tellurica di Solti. Un

genio a  360 gradi.

 

Quando venne  in  Barcaccia, Rai Radio3,  nel  periodo in cui  fu  direttore

stabile  a  S.Cecilia  (gli preferirono....Chung...figuratevi!) si  dimostrò  per 

quello che  è: un  ragazzo appassionato  dei grandi del passato.

Organizzammo un confronto  tra  la  Cavalcata  delle  Walchirie diretta  da 

Karajan, Furtwaengler, Boulez....Lui ci spiegò  come dovevano essere 

accentate le battute, i fraseggi, con un entusiasmo e una semplicità  che

incantarono  tutti  gli ascoltatori. A  volte  mi si domanda:  com'è  un grande 

direttore d'orchestra?  Eccolo, è  così!