INTERVISTA con ALBERTO GAZALE: RAGIONAMENTO e STUDIO
Lunedì 15 Giugno 2015 08:01
Alberto  Gazale   è  oggi  uno dei più  importanti  cantanti  lirici al mondo. Nel  corso della  sua  magnifica carriera  ha  interpretato  oltre 70  ruoli diversi, specializzandosi   nelle  grandi parti verdiane.
Oltre agli studi universitari letterari, ha conseguito un brillante diploma al conservatorio di  di Verona col massimo dei voti. In seguito ha avuto modo di perfezionare lo stile e la tecnica verdiana con uno dei suoi massimi esponenti, Carlo Bergonzi. Il suo debutto internazionale si può far coincidere con l’acclamata interpretazione di Renato nel Ballo in Maschera che ha inaugurato l’Arena di Verona nel 1998.
Ha calcato molteplici volte il palcoscenico del Teatro alla Scala, sotto la direzione di Riccardo Muti ha interpretato diversi   interpretato tre edizioni di Rigoletto, Madama Butterfly, Ulisse di Dalla Piccola, Andrea Chénier e Otello, ed in tournée a  Tokyo le produzioni scaligere di Rigoletto,Macbeth e Otello.
.Ha cantato inoltre nei maggiori teatri italiani ed internazionali fra i quali la Carnegie Hall di New York ( Otello a fianco di Carlo Bergonzi), Opernaus di Zurigo, Deutsche Oper di Berlino, Teatro Real di Madrid, Liceu di Barcelona, New Israeli Opera di Tel Aviv, Maggio Musicale Fiorentino, Arena di Verona, Opéra de Montecarlo, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Regio di Parma. Ha collaborato con importanti direttori d’orchestra, fra i quali Gary Bertini,  Roberto Rizzi Brignoli, Riccardo Chailly, James Conlon, Zubin Mehta, Riccardo Muti, Daniel Oren, Carlo Rizzi.
ALBERTO  GAZALE  sarà  NABUCCO  il  prossimo 16  AGOSTO  2015 al TAORMINA OPERA STARS.


                                   gazale1

Verdi, Nabucco.  E'  un autore che senti legato alla  Tua vocalità?  E'  sempre stato  così 
fin dai  Tuoi  esordi?


Sì certo, curiosamente ha accompagnato la mia carriera sin dal principio. E' un
ruolo di straordinaria semplicità drammaturgica provenendo da un giovane Verdi
interessato a trovare una  personale strada compositiva ed espressiva ma non
ancora libero dai retaggi belcantistici di influenza belliniana. Quindi la scrittura
vocale ha ancora un ruolo preminente rispetto alla parola cantata che vedremo
articolarsi e perfezionarsi nella fase successiva del Verdi maturo. Si tratta in fondo
di una favola di ambientazione storica che confina con la leggenda. Il mio ruolo
presenta nel corso dell'opera due caratteri opposti del personaggio, molto diversi e
mi si permetta il termine tagliati con l'accetta. .Credo che con questo titolo l'autore
riveli pienamente la sua natura seria e compressa. Il baritono così come lo
intendiamo oggi ha assunto contorni definiti proprio col personaggio di Nabucco
che ha segnato il primo vero stacco dal 'basso cantante'. Un basso acuto non
potrebbe infatti reggere l'ardua tessitura che con le cadenze di tradizione e direi
anche necessarie si spinge fino a due lab che rappresentano appunto il limite
estremo per il baritono moderno. la mia voce ha sempre guardato con favore alla
zona più alta del pentagramma e grazie alle grandi arcate verdiane può esprimere
al meglio le caratteristiche che mi portano a legare i suoni,  anche per ragioni
tecniche con una certa facilità


Come  mai  la  voce di  baritono  è  diventata  merce  rara  nei concorsi  e alle 
audizioni?

Strano, perché la voce del baritono è la più diffusa nonché la più naturale. Se devo
sforzarmi di trovare una ragione alla tua domanda, dico che comunque
tecnicamente il baritono assomma i dilemmi tecnici del tenore a quelli del basso.
La voce del baritono ha estremo bisogno di trovare un equilibrio tra la voce di petto
e la voce di testa in quanto nei cantabili è necessario un continuo controllo dei
passaggi di registro che non devono essere avvertiti da un orecchio esterno ma
esistono eccome. Riconoscere un vero baritono è molto facile dipende dal mi bem.
che ha avuto in dote. Il problema è sicuramente favorito dall'innalzamento del
diapason che costringe tutte le gole a forzare per sopperire ad una tessitura che
nel tempo si è decisamente inerpicata verso vette inaccettabili. Non è difficile
sentire a fine recita cantanti stremati dalla fatica perché il diapason verdiano entra
in vibrazione con i cuori dei cantanti mentre quello di Herbert Von Karajan entrava
in relazione con lui e i suoi emuli. E poi.. e poi non si ha la pazienza di aspettare
complice un mercato schizofrenico che compatta direttamente i cantanti da troppo
giovani a troppo vecchi nel giro di pochi anni.
     gazale2       gazale3

 
Hai  dei modelli del  passato o del  presente?

Credo che un po' come nella danza, anche nella lirica vi è stata un'evoluzione. 
In  giro ci sono cantanti belli, grandi e con dei vocioni degni di nota, ma la
personalità è altro e oggi la deprimente tendenza è quella di vedere tanti belli
senz'anima. Forse è arrivato il momento di interrogarsi sul perché stiamo
languendo in una 'mediocritas' di primo livello senza combattere per dare nuova
linfa ad un teatro che con noi  rischia di morire o se sopravvive è solo perché i
capolavori dell'arte sono così imponenti che non moriranno mai. Quando ascolto i
cantanti del passato sento una nota di nostalgia e di dolcezza che oggi facciamo
fatica a recuperare. Altro che aprire tutti i tagli o rispettare anche la copertina dello
spartito, la nostra missione è quella di interpretare stati d'animo ed emozioni. Il
nostro fine quello di rendere vivo un patrimonio che rischia di seppellirci nella
nostra presupponenza.

Pensi  che  dischi e  dvd  siano importanti?   Cosa  ne  pensi dell'opera  in Tv?


Onestamente penso che siano la nostra rovina o quantomeno il nostro nemico.
Oggi si diventa facilmente quanto precariamente famosi su youtube per circa dieci
minuti, il tempo di qualche 'like' salvo poi deludere atrocemente dal vivo quando
l'emozione si ferma impietosa cadendo rovinosamente sulle prime assi del palco.
La televisione poi, dovrebbe astenersi dal trattare temi che disconosce. Adoro
'prima della prima' quello si che è un programma di primo livello, relegato però ad
orari  degni del sonnambulismo della Lady verdiana. Per il resto preferisco
direttamente l'onesta  ''prova del cuoco'' che ha una sua dignità e che non
millanta conoscenze piuttosto che minestroni di sub-cultura a buon mercato.

 Quali  sono  i  mali  attuali  dell'Opera?


Il problema più grave è l'assoluta immobilità rispetto a un mondo che cambia e
che lascia indietro tutto ciò che viene vissuto con paura. Il teatro, secondo  il mio
pensiero è potenzialmente la parte più viva della nostra società e  invece spesso
diventa scenario di interessi personali e di interferenze che nulla hanno a che
vedere con l'arte. Vuoi vedere che diminuendo i soldi resteranno solo quelli che il
teatro lo amano davvero e lo sanno fare? Però mi aspetto dallo Stato un gesto di
responsabilità e coerenza modificando il modo di interpretare  la politica nella
produzione artistica. Avere teatri efficienti e sani è un grandissimo atto politico.
Una società che vuole chiamarsi evoluta non può rinunciare all'attività artistica.
Prova ne sia che  i paesi economicamente emergenti  senza neanche sapere
il perché, investono quote enormi del loro fatturato proprio nella cultura. Vorrei uno
stato che credesse nei giovani e nelle loro idee e che desse loro gli strumenti per
fare dell'arte un privilegiato strumento di crescita sociale.
                                          gazale4



Dimmi  alcuni motivi  validi  per  amare l'Opera?


Non riesco a parlare di opera senza parlare di teatro. Tu mi insegni che il teatro è
un contenitore che ha bisogno di una vita interna perché diventi tale. Il teatro è vita
per cui non vorrei più spettatori ma attori, un mondo fatto di attori sarebbe il mio
sogno nascosto. L'attore per svolgere degnamente il suo compito impara ad
ascoltare con attenzione e a guardare gli altri e poi cerca di immedesimarsi.
L'assenza generalizzata di queste semplici azioni è proprio la causa della crisi della
società contemporanea.


 E' la  prima volta  che canti a  Taormina?  Cosa  sai  di  questo  Teatro?


Ovviamente conosco questo teatro per la sua storia e per l'immensa bellezza. Ho
visto questo scenario storico dal vivo e sono rimasto incantato. Nessuna
scenografia può migliorare ciò che la visione naturale restituisce all'osservatore.
Poi, amo la Sicilia per le persone che la abitano e che con la loro travolgente
simpatia sempre carica di saggezza sanno farsi amare incondizionatamente


Ami cantare all'aperto?

Da sempre e non so perché. Sento che il cielo, la terra e il mare dietro le spalle
danno una forza straordinaria e l'aria che respiri ti mette veramente in relazione
elettiva con gli elementi. I teatri all'aperto hanno anche il vantaggio di avere un
pubblico sempre rilassato e ben disposto che non fa fatica a mettersi in relazione
con gli artisti.


Qual  è la  dieta  del  cantante  lirico?

La mia personale è molto semplice. Mangio solo quando ho fame oppure quando
sono in buona compagnia. Non mi faccio mancare nulla e se devo cantare evito le
noci e il cioccolato stop! :-)
                                        gazale5    


Adesso che  non ci sente  parlami del  Tuo rapporto con Enrico Stinchelli: è 

vero che  è  così  cattivo  come  dicono  alcuni?

Sarebbe brutto dirti tutto ciò che sento nei tuoi riguardi, rischierei di fare  una
grande e pubblica manifestazione di benevolenza. Ma non posso non riconoscere
in te uno dei personaggi più vivi intellettualmente che la vita mi abbia dato dono di
conoscere.  Tra i  più ricchi di quella carica vitale assolutamente straboccante che
invade il prossimo contagiandolo in maniera entusiasmante. Ti ho sempre
considerato un vero artista per quella che è la mia concezione in ''purezza''
dell'artista. Quanto alla tua cattiveria, non so, non la conosco i tuoi occhi parlano
per te.


 In generale  quanto  conta  essere  cantante  e  quanto attore, OGGI?

Diciamo che, per ciò che mi riguarda,  fare il cantante è un mestiere molto
particolare che si impara. L'attore no, è il fine della nostra missione. La
drammaturgia è l'elemento essenziale del nostro lavoro. Per cui quando sono sul
palco dimentico di essere un cantante e ragiono solo come attore. Non c'è
movimento che faccio, giusto o sbagliato che sia che non sia generato da una
profonda motivazione intenzionale. Tutto è frutto non solo di semplice istinto, ma
prevalentemente di ragionamento e studio. Anche il corpo ha un'enorme capacità
comunicativa e dai coreografi si impara quasi tutto. Soffro terribilmente i cattivi
registi che non sanno fare il teatro e con cui  purtroppo qualche volta entro
inevitabilmente in collisione. Non ho mai litigato con un bravo regista, tranquillo! :-)



La vita di un cantante lirico  è difficile?  E  perché?
 

No è bellissima. Io amo profondamente il mio lavoro. l'unico neo è il fatto
dell'estrema fragilità
che genera la competitività. Siamo dei servi o ancor meglio delle prostitute che
devono piacere per essere prese e non è facile aver voglia di mettersi sempre
tacchi e rossetto con la paura di invecchiare. Qualche volta un sonoro vaff. ci sta e
vorresti lavorare solo sul tuo percorso artistico costruendoti ogni giorno il futuro
per essere veramente e finalmente Alberto Gazale e non ciò che gli altri vorrebbero
tu fossi. Ci sto lavorando e forse ci arriverò :-)

Il Tuo rapporto  con i  giovani  cantanti:  quali  sono i  loro  principali problemi?

I loro problemi al netto del talento sono le occasioni per fare esperienza. Ciò che si
impara o che si sperimenta deve trovare un senso nel palcoscenico. Non esiste
uno studio solo teorico del canto, quello lo lasciamo fare a chi pontifica ogni
giorno sul vangelo del canto (beati loro). Io credo molto nell'esperienza nelle
infuocate tavole del palco in cui le certezze evaporano per dare spazio al coraggio
di superare i propri limiti. Di andare oltre per osare e scoprire che in fondo cantare
non può e non deve essere così difficile. Ovvio che la preparazione è fondamentale
e richiede tempo, pazienza e grande dedizione ma io amo portare i miei allievi con
me sul palco a pari livello. Per quello ho accettato con particolare favore il tuo
invito.

 Cosa  pensi  delle attuali scuole  di  Canto?

Se non ci fossero così tante scuole di canto non ci sarebbe morìa di voci, quindi
vergogna  a chi lavora su decine di voci rovinandole irrimediabilmente.
Sono duro lo so...

ma sono gli allievi che scelgono la loro sorte, su questo non ho dubbi.

 



                          gazale6