Un articolo di Francesco Ernani, per la difesa dell'Opera in Italia
Note
Martedì 13 Luglio 2010 08:41

                TEATRO_VUOTO

 

La realtà del mondo dell’opera in Italia, gloriosa e diffusa forma d’arte e che è stata madre delle diverse successive “opere” di altre nazioni, abbisogna di urgenti decisioni relative alla sua attuale disciplina legislativa-regolamentare al fine del superamento  dell’esistente stato di crisi dell’intero settore con particolare riferimento agli aspetti di gestione delle Fondazioni lirico sinfoniche.

L’importanza del servizio pubblico da perseguire, che si accompagna all’attività di autori, interpreti ed esecutori, presenti nel campo della vita culturale, costituisce essenziale riferimento per ricercare modalità di difesa del patrimonio dell’opera in Italia, sempre oggetto di ammirazione nel contesto internazionale.

Ci ricorda Bruno Barilli nel suo libro “Paese del Melodramma” – “…la clientela aggressiva e demagogica dei politicanti ha guastato il chiuso storico giardino italiano, ha tratto in rovina anche questo istituto nativo e carico di carattere che, coronato di gloria, una volta, e investito di potere temporale, par divenuto oggi un terrapieno sconvolto per costruzioni edilizie…” -

Così in attesa dei risultati del lavoro in Parlamento sul decreto legge n° 64, del 30 Aprile 2010 del Ministro Bondi, che si ritiene uno strumento non adeguato, la difesa del patrimonio culturale costituito dai teatri d’opera deve potersi attuare nell’ambito di un confronto tra le parti sociali interessate ed un ordinario percorso legislativo.

Per i predetti teatri, derivati dalla trasformazione degli enti di prioritario interesse nazionale operanti nel settore musicale, va sottolineato come essi  godano di un’ autonomia statutaria, ai sensi del Codice Civile (arte, 4d lgs. 367/1996), in modo che non si pongano particolari problemi per l’adozione di un modello di gestione che consenta il controllo delle modalità di esecuzione dei programmi di attività approvati insede dei bilanci previsionali d’esercizio.

Si viene a proporre, per ritornare a crescere, una medicina preventiva in grado di mantenere nella migliore salute, anche sul piano economico-finanziario istituzioni di specifica valenza culturale nel confronto con le omologhe istituzioni europee ed extraeuropee.

Si ritiene  che l’applicazione dei codici scritti tesi a definire standard e procedure relative alle aree che influenzano i costi fissi e variabili di ciascun teatro, nel quadro delle proprie differenti strutture e nel rispetto delle decisioni dei competenti Organi, ai sensi delle norme di legge e di statuto, consenta di seguire il filo della “sinopia” con il controllo preventivo dei modelli organizzativi e di gestione e delle loro idoneità alla natura dell’attività svolta.

In particolare si richiamano i seguenti punti che si collegano alla disciplina della responsabilità amministrativa di cui al d. lgs. n° 231/2001:

  1. Costo del personale:

a) Con riguardo alle normative in materia di “piano organico funzionale”, di personale aggiunto, di collocamento a riposo, di tipologia di contratti (a tempo parziale e/o a prestazione) e di sicurezza sul lavoro;

b) con riguardo alla disciplina normativa dei contratti collettivi nazionali delle diverse categorie: maestri collaboratori, professori d’orchestra, artisti del coro, tersicorei, dirigenti, impiegati ed operai;

c) con riguardo alle discipline normative ed economiche derivanti dagli accordi integrativi aziendali.

2.     Costo di scritturre artistiche: con riguardo ai contratti con autori, direttori d’orchestra, artisti, registi, scenografi, coreografi ecc…  Occorre pure valutare, nel rispetto delle norme europee, i diritti del teatro produttore ed il possibile uso derivato dello spettacolo realizzato.

3.     Costo per acquisti diretti di beni e di servizi.

4.     Costo per appalti esterni tesi all’acquisizione di beni e di servizi.

5.     Costo derivante dalle convenzioni con il comune sede del teatro e proprietario dei beni immobili concessi in uso gratuito.

6.      Esame situazione patrimoniale del teatro.

Sembra superfluo ricordare la lezione di Arturo Toscanini alla Scala di Milano,  dopo che i privati, palchesttisti,  rinunciarono alla sua gestione e si creò il primo ente autonomo per il melodramma in Italia.

Richiedere il necessario investimento di risorse, pubbliche e private, per il settore significa un ordine nel dilettantismo attuale e recuperare valori immateriali e materiali necessari alla difesa della nostra vita culturale e sociale.

 

Francesco Ernani, 6 maggio 2010

 
A MONACO STRAZIANO TOSCA!
Recensioni
Domenica 11 Luglio 2010 13:11

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Avevo già avuto modo di disgustarmi per l'orrenda 'Tosca' firmata Luc Bondy, vista al Metropolitan di New York nel maggio scorso, ed eccotela riaffiorare dalla sua mota sugli schermi di Sky Classica, in diretta dall'Opera di Stato bavarese.

A New York la parte vocale era preservata dalla solida tradizione italiana, con la coppia Daniela Dessì e Marcello Giordani che assicuravano suoni squillanti e saldi, oltre al fraseggio che in Tosca tutti si aspettano, almeno coloro che hanno un buon udito e una buona conoscenza del repertorio. Sia la Dessì che Giordani avevano inoltre smussato gli angoli, parecchi, della regìa di Bondy, eliminando molte corbellerie.

A Monaco, ieri sera, non c'era nemmeno questa ciambella  di salvataggio e l'insulto a Puccini è stato completo, nella migliore tradizione germanica degli ultimi anni. Criminali!

         tosca2459

Nei panni di Tosca una semidistrutta Karita Mattila, ormai simile a Karin Schubert quando appariva nelle televisioni private laziali in veste di ex diva porno in disarmo, per chattare goffamente con qualche voyeur disperato. Ogni acuto è stato un grido lacerante, tra stonature e cachinni della peggior tradizione (“E' l'Attavanti!”, “Giuro!”, “Assassino!” con voce da orchessa). Nel 'Vissi d'arte' la perla nerissima: strozzata fino a un versaccio che la rende simile al richiamo usato dai cacciatori per attirare le pernici e le beccacce.

Jonas Kaufmann  kaufmann2 , presentato dagli improvvidi commentatori di Sky come “il tenore di oggi, finalmente attore e cantante, perfetto....ec. ec.” , si è rivelato un bluff : stonato al suo ingresso e in parte della prima aria,stonato  ancora  nell'aria  del III atto, ingolato su tutta la gamma (sembra che canti infilato in un tubo di cartone), ululante nel II atto, la parodìa d'un comprimario anziano (e invece sarebbe giovane!), falsetti a  tutto  spiano...un disastro. La stessa recitazione, complice però la regìa di Bondy, è ai limiti della presa in giro.

Scarpia, davvero la ciliegina sulla torta: un misto tra Putin-Pao , il boia di Turandot, e Mastro Lindo, lo sturalavandini, il baritono Juha  Uusitalo....un altro orco uscito da non so quale mostruosa fiaba.

La pronuncia, un gramelot in cui non si distingueva l'italiano dal finlandese, mi ha ricordato Gustavo Thoeni quando veniva imitato da Noschese. Osceno nel Te Deum, inascoltabile all'inizio del I atto, scandaloso nella seconda aria “Già mi dicon venal”, trasformata in una sequenza spaventosa di urla ingolate.

Spoletta...un topo, il Sacrestano...Enrico Fissore, un tempo decoroso oggi...no.

Sul podio, grazie a Dio, Fabio Luisi: un direttore che oltre a sapere il fatto suo è anche un attento e scrupoloso concertatore. Mi dispiace soltanto che abbia avuto a che fare con un simile plotone di dannati.

Trovo scandaloso che possano essere avallate simili operazioni, che oltre a costituire un insulto-ripeto- all'autore , sono anche un pessimo esempio per i giovani che vorrebbero avvicinarsi oggi all'Opera lirica.

 

 
PEDOFILìA, il caso PLETNEV
News
Giovedì 08 Luglio 2010 07:54
7/7/2010 (10:8) 
Pletnev arrestato per pedofilia

 
La polizia thailandese ha arrestato lunedì scorso il noto pianista russo Mikhail Pletnev con l’accusa di aver violentato un ragazzo di 14 anni. Il pianista è stato scarcerato  oggi, dietro il pagamento di una cauzione, dalla polizia di Pattaya  . «Il ragazzo ha accettato di  testimoniare contro di lui e quindi procederemo con il caso» ha detto  il tenente di polizia Omsing Sukgankha, dell’ufficio che si occupa della protezione delle donne e dei minori.
          Mikhail_Pletnev_1 Mikhail Pletnev

Pletnev, che ha pagato una cauzione di oltre 9mila dollari per essere scarcerato, si è dichiarato innocente. Ma la polizia sostiene  di avere «raccolto prove contro di lui già da diverso tempo». Se condannato rischia una condanna fino a 20 anni di prigione. Il famoso musicista russo possiede diverse case a Pattaya e nella località turistica a circa 100 chilometri a sud est di Bangkok, considerata una delle principali mete asiatiche del turismo sessuale, ha anche aperto
una scuola di musica.
In attesa  che  si  faccia  chiarezza e  che la  magistratura  proceda  secondo  le  norme  vigenti, si  tratta comunque di   una  notizia  che scuote  il  mondo  musicale, anche  se  il  tipo  di reato- particolarmente  odioso-  è  ben  noto  nell'ambiente. Si  vuole  dire che  non è  certo una novità e  che  casi analoghi, di  notissimi  musicisti , sono  balzati agli  onori  (si fa  per  dire) della cronaca per  poi  subito scomparire, dietro il rilascio  di  poderose  cauzioni  o  interventi  magnanimi  "dall'alto".  Uno  per  tutti, a  parte  Michael Jackson  buonanima, il  caso  del  direttore  d'orchestra  James  Levine.
              Levine-James-5
 
MEMORABILIA n.1, esecuzioni da non dimenticare
Note
Giovedì 08 Luglio 2010 07:31

Vi sono alcuni  momenti  musicali  in cui  il  tempo  si  ferma. Non  esistono  più le  dinamiche  e le  contingenze  terrene: gli artisti  illuminati  congiungono  la  loro anima alle sfere  celesti  e  consegnano  la  propria  esecuzione  all'eternità.

Ve ne  propongo  alcuni, iniziando  dall'INGEMISCO tratto  dal REQUIEM di  GIUSEPPE  VERDI.Il  tenore  è JOSE'  CARRERAS.Il  direttore  d'orchestra HERBERT  VON KARAJAN

 

 

 

Maria  Callas è considerata  la  più  grande  cantante d'Opera  mai  esistita, per  molte  validissime  ragioni. La  voce, estesa  e  duttile  ma  così  particolare, aspra  e dolcissima  al  tempo  stesso, non  è  che  un  optional. Quel  che della  Callas  resta  unico  e  irripetibile, nonostante  le  troppe  ridicole imitazioni, è  l'anima  dell'interprete, la  verità  di  ogni  sua  singola  frase, l'essere  DENTRO  la  musica.

Ecco  Maria  Callas  in  "Ah, non credea  mirarti" dalla SONNAMBULA  di  VINCENZO  BELLINI,in una  storica  esecuzione  a  fianco  del maestro GEORGES  PRETRE.

 

 

 

Si  usa frequentemente  un termine  per  segnalare  artisti  dalla  vocalità  unica, preziosa: "voce  baciata  da  Dio". Credo  che  questa  immagine  si  addica  perfettamente  al  timbro ineguagliato  di  GIUSEPPE  DI  STEFANO, il  tenore  che  seppe  incantare  il mondo  con  il  suo formidabile  charme  canoro, unito a  un fraseggio  caldo  e  partecipe.

Nell'aria  "SALUT  DEMEURE CHASTE  ET  PURE" dal FAUST di CHARLES  GOUNOD ritroviamo  tutte  le caratteristiche di un tenore  privilegiato, quem dii  diligunt, compreso un fantascientifico  do  acuto  smorzato.

 

 

 

 

Nel  1993 una  esile, minuta  ragazza  fa  il  suo  ingresso  all'Opera  di  Stato  di  Vienna, per  il  classico  Galà  del FLEDERMAUS, l'operetta  di  JOHANN STRAUSS.  Si  chiama NATALIE  DESSAY,è  francese e  ha  una voce  che  arriva  ovunque. Colpisce  la  sua  intonazione  mostruosa e  la  nonchalance  del suo  canto, che  pare  sgorgare  da una  sorgente  di acqua pura.

Eccola  nel memorabile valzer  "FRUEHLINGSSTIMMEN" ,che  le  schiuse  le  porte  al  successo  mondiale.

 

 

 

Se  esiste  un Paradiso  mi piace immaginarlo come un  gigantesco  Luna  Park, provvisto  d'un  auditorium  speciale, in cui  si  esibiscono i  Grandi dell'Opera, magari  con  duetti  impossibili  sulla  Terra  ma  finalmente  realizzati: Caruso che  duetta  con la  Callas,  Pavarotti e la  Malibran,  Kraus con la  Grisi, Lauri  Volpi  e  Corelli  insieme nel  Giuramento  di  Mercadante....

Nel  2010  sono  scomparsi GIULIETTA  SIMIONATO e GIUSEPPE  TADDEI.Riascoltiamoli  nel  duetto  "DUNQUE  IO  SON" dal BARBIERE  DI  SIVIGLIA di  GIOACHINO  ROSSINI.Oltre  allo splendore  vocale notiamo la  perfezione  dei recitativi  e  la  meravigliosa esattezza  dello  stile, oltre  che  l'innata  eleganza  dei  due  interpreti.

 

 

Nella  FAVORITA  di GAETANO  DONIZETTI abbiamo un'aria che  è  la  summa  dello  stile  belcantistico, "SPIRTO GENTIL".

Il  legato, la  linea  pura  e celestiale della melodia, la tessitura impervia  che  porta  la voce del  tenore  al  do  acuto, ma  anche l'uso  della mezzavoce, dei diminuendi, di  quelle nuances  che distinguono un normale  esecutore  da  un  fuoriclasse,  perché  chi  canta  Favorita  non può  che  essere  un fuoriclasse.

ALFREDO  KRAUS ne  è  stato  per oltre  un trentennio il   massimo  interprete.

 

 

Nel  luglio  del  1974  presso  il  teatro antico  di  Orange  venne  eseguita NORMA di  VINCENZO  BELLINI, protagonista MONTSERRAT  CABALLE'.

Ispirata  dalla magìa del  luogo, affatto  turbata  dalle raffiche  del  mistral  particolarmente  fastidiose, in forma  spettacolare, il  soprano  catalano  regalò  all'umanità  il  "CASTA  DIVA"  più  bello  ed emozionante  che  mai  sia  stato  udito.

I  suoni  che  emise  la  Caballé  quella  sera  benedetta  hanno assai  poco  di umano, tale  è  la  bellezza  adamantina del  colore  , la  lunghezza dei  fiati, la  purezza  assoluta  dell'emissione.

 

 

 

La  recente scomparsa di CESARE  SIEPI fa  meditare  sulla  portata  storica  di  questo  sommo  interprete. Senza  perdersi  in  ulteriori panegirici  e  classificandolo  tout court  come  il  più  grande  basso  nobile che l'Italia  abbia  prodotto,  ascoltiamo  la  magistrale  lezione  di  canto  che  Siepi, con quasi 40 anni di carriera  sulle  spalle, impartisce  in  "Ella giammai  m'amò"   dal  DON CARLOS di  GIUSEPPE  VERDI,l'aristocratico fraseggio, l'omogeneità  della  gamma, la profondità  del registro grave, la  linea  impeccabile, la bellezza  della  voce.

 


 


 


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