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CASO MACERATA: ARRIVA IL MOMENTO DI DIRE BASTA, L'IGNORANZA E' IMMORALE
Venerdì 01 Luglio 2011 10:38

                                                 sferisterio

Mi  piace  spesso citare  una  frase  di  Baruch  Spinoza  riguardo  l'ignoranza:  "L'ignoranza  -  diceva  il  grande filosofo olandese-  è  immorale".   Il suo  pensiero a  riguardo  viene perfezionato  nel  fondamentale  "Etica, parte  seconda, prop.XXXV"  in cui si  spiega  come  l'errore   sia  ignoranza :l 'errore, spiega  Spinoza,  consiste in una privazione di conoscenza [...] L' errore consiste per Spinoza esclusivamente in una forma di inadeguatezza.

Se  scendiamo  dall'Empireo  di  Spinoza  al  più  prosaico palcoscenico dello Sferisterio di Macerata, troveremo la  dimostrazione esatta  del  concetto  sopraccitato:  l'inadeguatezza  e  l'ignoranza  di  chi  ha  la responsabilità  della  direzione artistica  butta  allo sbaraglio  voci,  opere , intere  stagioni   in  virtù  di  una  non  altrimenti  definibile: ostentazione arrogante  di potere.

                                     ignoranza

Veniamo ai  fatti, ormai  ben  noti :  alla  prima  prova d'assieme  di uno spettacolo  che   inaugurerà  la  stagione, il  direttore  d'orchestra  Paolo Carignani  rileva  l'inadeguatezza  sia  del soprano  previsto  come  Amelia,  sia  del  baritono  , rispettivmente  Teresa Romano  e  Marco  Di  Felice. Fa  subito  presente  al  direttore  artistico  nonchè  regista  dello spettacolo, Pier  Luigi  Pizzi, che  sarebbe  il caso  di  provvedere a  una  sostituzione. "Avevo pensato  a  un Ballo  in maschera  stilizzato, delicato, lirico"   , ci  dice  al  telefono  il maestro  Carignani, "io stesso avevo  suggerito  per  questo il  tenore  Stefano  Secco  come  protagonista, essendo  una  voce  leggera  ma  sicura  in alto  e  stilisticamente  impeccabile. Poi  in prova  mi arrivano  un soprano  che ha  evidenti  difficoltà a  salire  in zona  acuta  (e la  parte di  Amelia  è  spietata in  questo  senso)  e  un baritono  "sbrasone"  (trad.  che  urla e che esagera)....è  chiaro  che  tutta  la  mia  impostazione  andava  per  aria."    E Pizzi?  "Pizzi  mi  promette  davanti a testimoni  di  sostituire  soprano  e  baritono, tutto  ciò  nel   pomeriggio,  dopo la  prova. Già  la  sera, durante la  prova  scenica, avevano sostituito....me!".  Un classico  del  mondo  dell'Opera:  ipocrisia, menzogna, quel  pizzico di  vigliaccherìa   che  non  guasta. Così  va  a casa  Carignani,  come  speedy  Gonzalez  arriva  un sostituto  e  tutto  prosegue  come  se  nulla  fosse.

Macerata, da  alcuni  anni,  è  una  sorta  di  esempio  a cielo aperto  di  come  un teatro  non debba  essere  gestito.

Il  primo  grave  errore  è  quello  di  partire  dai  titoli  e  non dagli interpreti:  se  non  hai  gli interpreti adatti  è  perfettamente  inutile, oltrechè  suicida,  mettere  in cartellone  talune  opere, come  per  esempio  la  "Forza  del destino" dell'anno scorso. Si legga  la   seguente  recensione, riportata  per  sommi  capi:


Nei primi anni 2000 sul palcoscenico del Festival di Macerata allestimenti sfarzosi, fantasiosi e sperimentali come la “Traviata” e la “Lucia di Lammermoor” con le scene di Svoboda, la “Butterfly” firmata Brockhaus, “Aida” e “Turandot” di De Ana lasciavano presagire futuri spettacoli del medesimo livello; con Pizzi siamo invece alla fiera del riciclaggio di se stesso e delle scene.

In periodo di crisi tale scelta può essere vista come una amministrazione intelligente e anzi auspicabile, dei mezzi a disposizione; il problema è che il palcoscenico diventa sempre più rachitico, sempre più anonimo e prevedibile, la regia, se di “regia” si può parlare, dilettantesca o imbarazzante,

Mortificante la scena, mortificante l’incapacità di gestire le masse, mortificante la regia “faidate” dei singoli, limitati ad entrare, passeggiare o schierarsi al proscenio in un noioso, assurdo vuoto, imbarazzante la bandiera di luce proiettata sul muro dello Sferisterio durante il “Rataplan”, inutili i costumi evocanti il primo conflitto bellico e nulla possono fare le coreografie da sagra paesana ideate da un Gheorghe Iancu non particolarmente ispirato.


In un 2010 in cui l’aumento degli sponsor-mecenati, e quindi degli introiti e degli investimenti, è cresciuto a discapito del numero dei biglietti venduti, si poteva, anzi, doveva fare qualcosa di più per esaltare la strombazzata, a sproposito, qualità artistica che il Festival si sforza di raggiungere, e non sto parlando solo della pochezza scenica e pubblicitaria, ma anche di quella musicale e vocale.



insufficiente l’Alvaro di Zoran Todorovitch, sicuramente una voce importante e schiettamente tenorile, massacrata però dalla rozzezza di una emissione che prevede l’apertura innaturale delle vocali alla ricerca di una maggiore ampiezza, calante negli acuti per giunta, tutti rigorosamente sforzati, e deficitario nel fraseggio, ricondotto ad un lamento muscolare dal sapore molto vecchio e monocorde.


... il baritono Marco di Felice  (sic!  ancora  lui!) previsto nel ruolo di Don Carlo di Vargas, costretto al ritiro a causa di una indisposizione e sostituito praticamente all’ultimo momento da Elia Fabian il quale ha eroicamente salvato la serata “leggendo” il ruolo nella buca dell’orchestra e doppiato in scena da un mimo.

  ...Elisabetta Fiorillo scritturata per il ruolo di Preziosilla, ma colpita da una indisposizione che ha costretto le maestranze a sostituirla con Anna Maria Chiuri. (ndr   nessuna indisposizione!!! Litigio  col maestro Callegari  riguardo i  tempi  scelti  per  l'esecuzione!)

(cit.  "Il  corriere  della  Grisi" .blogspot.)

Come  non condividere  tale  funesto  quadretto?  E  come  non scorgere  tra  le  righe  e  alla luce  degli  ultimi  eventi  i  prodromi  per  un  bis, a  un anno  di distanza?

Non sta  a  noi  suggerire  soluzioni  o  impartire  lezioni: lasciamo  questo  esercizio  ad  altri .

E'  però  venuto il momento  di    dire  "Basta"   a   gran  voce. Per  il  rispetto  dovuto all'Opera, alla  storia  dello Sferisterio, ai tanti appassionati  che  intraprendono  viaggi  e  che mantengono  in vita   questa  grande  forma  di  spettacolo.

                                               basta

 

 

I COMMENTI:

 

 

  • Alberto Agazzani purtroppo, e con amarezza, devo ammettere d'avere avuto la stessa impressione. Infatti non vado più a Macerata da anni, nonostante fosse una mia meta preferita ai tempi della mia militanza critica e nonostante la mia grande amicizia con Pigi. Ma tant'è.
    3 ore fa ·
  • Progetto Lirica PAROLE SANTE!!!
    circa un'ora fa ·
  • Gerardo Cerca GRAZIE.FINALMENTE QUALCUNO COMPETENTE, DENUNCIA IL DEGRADO DELLA GESTIONE PIZZI DELLO SFERISTERIO. DOVE SONO GLI ALLESTIMENTI CHE LO HANNO RESO CELEBRE NEL MONDO??????
    47 minuti fa ·
  • Alberto Agazzani
    Beh Gerardo non sono più i tempi! Le messinscene che lo hanno reso famoso non sono più pensabili oggi, così come non lo sono più quelle di Ronconi, De Ana e Zeffirelli, per citarne solo alcuni. I tempi sono cambiati e quelle cifre non sono ...Mstra altro
    40 minuti fa ·
  • Gerardo Cerca So perfettamente il valore di Pizzi ed è per questo che sono arrabbiato.
  • · · 1 persona

  • Alberto Agazza
  • Alberto Agazzani
    Venite a vedere cos'ha combinato il giovane Daniele Abbado a Reggio Emilia, dove percepisce 180mila euro all'anno per una direzione artistica che ha ridotto di DUE TERZI (da 1.800 a 600 gli abbonati), proponendo spettacoli SUOI (pagati a parte) accolti costantemente da buuu e salve di fischi. Eppure è inamovibile. Lui e la sua ghenga e clan. Si è mai visto il direttore artistico di una fondazione teatrale di tradizione, NON UN FESTIVAL, che viene pagato per scegliere i suoi (fallimentari) spettacoli?
E il papà Claudio, suo protettore (quando l'amore paterno fa anche reddito...)? Quello che alla fine degli anni '60
portava la musica nelle fabbriche e dirigeva le prime scaligere in dolcevita, contro la borghesia in cravatta nera e
bianca... E che oggi tiene concerti, pagati a peso d'oro, a 300 € a biglietto, circondato, vezzeggiato, coccolato e
adulato da ricchissime signore (più ignoranti che ricche) mai viste a teatro prima, che lo ospitano in sontuosi palazzi e
che, naturalmente, NON pagano il biglietto. E che va da Fazio a fare l'uomo di Sinistra, con villa in Sardegna e cachet
milionari, compresa la società, "intellettuale" s'ntende, con Renzo Piano (lui, sempre lui, sempre e solo lui! Vedi
l'auditorium da 40 milioni di euro proposto dal dua a Bologna). Pizzi se non altro a Macerata lavora per poco o nulla e,
comunque, non ha venduto l'anima al dio denaro. C'è del marcio. Non solo a Macerata.
 
BURRASCA A MACERATA: IL MAESTRO CARIGNANI MOLLA LA PRODUZIONE DEL "BALLO IN MASCHERA"
Mercoledì 29 Giugno 2011 19:42

                                                          arrabbiato

 

"Parte una nuova stagione Lirica  con l'obiettivo di fare bene e soprattutto di offrire uno spettacolo che piaccia sia ai tanti appassionati che arriveranno dall'Italia e dall'estero sia ai maceratesi, anche quelli che non hanno mai assistito ad un'opera allo Sferisterio."

Così auspicava il Sindaco di Macerata, Romano Carancini, il  15  aprile  scorso, presentando  la  stagione invero  non entusiasmante e  certo  non  presagendo ciò che sarebbe accaduto  in  queste  ore: l'abbandono  del  maestro  Paolo  Carignani,  chiamato a  dirigere   l'inaugurale  "Ballo in maschera" ,  protamente sostituito  da  Daniele Callegari.

Cosa  è  accaduto?  Al  primo  assieme  il  maestro  Carignani  sbotta   e  si rivolge  a  Pier  Luigi  Pizzi   avanzando  forti riserve  sul soprano  (Teresa  Romano)  e  sul  baritono  (Marco Di Felice). Il clima  si  fa  rovente, Pizzi  promette  di  provvedere alla loro sostituzione, di  fronte a testimoni, poi...d'improvviso...fa  retromarcia.  Carignani abbandona, Callegari  è  pronto a  rimpiazzarlo.

Conosciamo  Teresa  Romano  e  le  sue  recenti  ingloriose  prestazioni, soprattutto  il  "Trovatore"  a  Parma  e  la  "Clemenza  di  Tito"  a Napoli,  decisamente  sotto    il minimo  richiesto  per  questi  ruoli .  Non stentiamo a  credere  a  una  altrettanto  improponibile  Amelia,  ruolo  di estrema  difficoltà  in cui si  richiede  una  cantante  di  saldissima tecnica  e  di  grande vocalità. Non a  caso  un ruolo  che    è  stato  interpretato  da  eccelse  vocaliste: Callas, Tebaldi,  Cerquetti, Caballé, oggi  Violeta  Urmana, Sondra  Radvanovsky, Nina  Stemme, Anna  Maria  Wetsbroeck.

Il  problema   che  ora  si  pone  è  questo:  d'accordo  risparmiare,  in periodo  di  crisi. Ma  perchè  risparmiare  solo  sui  cast  e  non sui  propri allestimenti?  A  Macerata  le regìe  sono  opzionate  dalla  coppia  Pizzi-Gasparon, sono loro  gli allestimenti, le scene, i  costumi. I  cast  influiscono  sul  budget  per  una  percentuale ridottissima, forse  non arrivano al  18%.  Come  si  fa  ad  allineare  sul  palcosce nico  voci  totalmente inadatte ai  ruoli  richiesti?

Macerata  era  famosa, un tempo assai  lontano, per le grandi  personalità  vocali  che ivi transitavano  e l'Opera,  oggi  come  ieri,  si  fa  con le  voci.  Ebbene: non ha  ragione  Carignani a    richiedere  un soprano  degno  del  ruolo  di  Amelia?  Non è  il  direttore  musicale  ad  avere la  responsabilità  dell'esecuzione e  dell'ensemble?

Macerata:  abbiamo  cominciato assai  male.

 

    pizzi_faccia Pizzi              versus             paolo_carignani Carignani

 

 

A  seguito  di  quanto  avvenuto  e  qui  riportato, chiediamo lumi al  maestro 

Paolo Carignani,  in uno scambio  di  messaggi  in Facebook. 


Enrico Stinchelli 29 giugno alle ore 21.51


Ciao Paolo (ndr Carignani) , ho appreso da voci attendibili di ciò che è accaduto a Macerata (...)
se ti va , mi spieghi meglio? Ho capito bene?
Ciao,a presto
E.

Risponde Paolo Carignani:

Pizzi diceva di essere daccordo con me sui miei dubbi su alcuni interpreti e che si sarebbe provveduto alla loro sostituzione,dichiarandolo di fronte a testimoni.Poche ore dopo aveva inspiegabilmente cambiato idea.Per non metterlo in disagio ulteriore ho preferito concedermi una ,forse,meritata vacanza.
Lavoro da molti anni all'estero e il mio "ritorno" in Italia è stato francamente traumatico
Speriamo non sia sempre così nel futuro.


Paolo Carignani 30 giugno alle ore 1.41

Enrico, grazie  per la tua solidarietà e complimenti ancora per la tua passione unita al senso dell'utopia,senza la quale non sarebbe possibile nulla
Ciao,
Paolo Carignani


Enrico Stinchelli 30 giugno alle ore 9.28

 

ciao ,sinceramente mi dispiace per questo brutto episodio.Consenti ch'io riporti le tue dichiarazioni?.ciao,un caro saluto
Enrico

Paolo Carignani 30 giugno alle ore 9.30

Naturalmente Enrico,grazie per la tua solidarietá.

Paolo Carignani 30 giugno alle ore 9.30

A presto,

Paolo Carignani 30 giugno alle ore 9.31


Adesso qualcuno  mi  spieghi   perchè un professionista del calibro di

Paolo Carignani, che svolge una onoratissima carriera all'estero, debba

ritirarsi dopo aver LECITAMENTE espresso un parere negativo su un

cast di cui ha la piena responsabilità?

Perchè  la  direzione artistica di Macerata  decide di  mettere in

cartellone  un'opera  notoriamente  difficile per  gli attuali  cast,

soltanto  affidandosi alla  propria  regìa, che  non può  essere 

sufficiente  in ogni  caso?  Fino a  prova  contraria  l'Opera  va  cantata 

ed  eseguita  musicalmente, oltre  che  vista.

 

Ci si  augura, inoltre, che  non  debba  andar  via  dal  cast  anche 

Elisabetta  Fiorillo  (Ulrica)  dopo  i  forti  contrasti  che  ebbe  nei 

confronti  dei  tempi  scelti  dal maestro Callegari  in occasione  della 

"Forza del destino", sempre a   Macerata, e che  portarono alla  sua 

sostituzione  con  Anna  Maria  Chiuri. Magari adesso le cose  si  sono

appianate.

 

Ascoltiamo  il  soprano  Teresa  Romano nel  "Trovatore"  eseguito lo

scorso anno a  Parma .  Le domande  sono :  può  eseguire 

decentemente  il  ruolo  di  Amelia,  ancor  più complesso?   Il  maestro 

Carignani  ha  fatto  bene  o  ha  fatto male ad  andarsene?  La

competenza  degli agenti  e della  direzione artistica c'è  o  non c'è 

affatto?

 

 

 



ALCUNI   COMMENTI: 

 

  • ella Mu O__O ma che è?????
    21 ore fa ·
  • Elisabetta Lucchi ma stona
    ·
  • Laura de Cesare Sembra una già a fine carriera !! :-))
      · 1 persona
  • Giovanni Di Ventura Che scandalo,meglio che cambi mestiere!!!
    ·
  • Emanuele Borgia Dominioni orrore , orrore, orrore
    ·
  • Adriana Marfisi Ha una bel colore, ma purtroppo era già stanca morta quando iniziava la cabaletta e meglio non poteva diventare. Non sarebbe stato meglio di non cantarla proprio? Così è uno strazio e non si fa un favore a nessuno: ne alla musica, ne alla cantante....
     · · 3 persone
  • Damiano Mastroiaco Re Duncan è morto.
    ·
  • Valentina Casciotta AIUTO!!!! roba da festicciola di quartiere... e forse nemmeno!
    ·
  • Alessandro Sangiorgi Capisco che non può continuare così, ma non riesco a vedere vie d'uscita...
    ·
  • Damiano Mastroiaco Autodisciplina. Denuncia. Rigore. Solidarietà.
    ·
  • Marco Brutti che la signora in questione abbia grossi limiti è evidente. ma sulla questione maceratese la colpa non è sua (magari ha piacere a fare pessime figure, a pagamento) ma di chi la ingaggia e, in second'ordine, di chi consente che ci sia a capo di un teatro qualcuno con cosi scarse competenze musicali...
    · · 2 persone
  • Enrico Stinchelli Io non ce l'ho con la cantante: quando esordì era una promessa, ma cantava ROSSINI! Chi è stato a metterle in testa di essere un drammatico di agilità? Perchè accettare contratti per Trovatore, Forza del destino, Ballo in maschera quando avrebbe potuto cantare benissimo Rossini e Mozart? Follìa!
    · · 3 persone
  • Damiano Mastroiaco Non ci son più Maestri.
     ·
  • Gemma Gabriella Stimola Non ci credo!!!!!!
    Non e' possibile :-(((
    20 ore fa ·
  • Alessandro Sangiorgi Qualcuno ci sarebbe anche, se lo lasciassero lavorare. Le regole nn le dettano certo i maestri in Italia, non è una novità...
    · · 3 persone
  • Damiano Mastroiaco Solo "consulenti".
    ·
  • Didier Pieri
    Il segreto è la tecnica, che segreto non dovrebbe essere per nessuno che canta mentre per molti lo è,una tecnica solida permette di affrontare in modo degno anche ruoli che non siano proprio nelle corde di un artista a patto che non voglia ...Mostra altro
    · · 2 persone
  • Michele Gallas ‎..... puntature......
    ·
  • Michele Gallas ‎..... o potature .....
     ·
  • Valentina Casciotta Caro Enrico, non possiamo non domandarci con che razza di competenze si possa proporre ad una voce come quella della signora di cantare Verdi... O forse qualcuno pensava di avere trovato una nuova Callas???
    ·
  • Davide Devoti Io l'ho ascoltata nella Forza (appena sufficiente) e nel Trovatore (scandalosa). Ora temo per il ballo......
    ·
  • Michele Gallas ‎...... competenza ....
    · · 1 persona
  • Michele Gallas ‎..... la cosa che manca generalmente...
    · · 1 persona
  • Michele Gallas ‎...... soprattutto in italia .....
    ·
  • Alessandro Sangiorgi Bè, nel Ballo, se tanto mi dà tanto, non sarà che una conferma...
    ·
  • Michele Gallas ‎.... la i minuscola non è un caso...
 
PUCCINI AL BAGNO: FISCHI AL REGISTA PODA!
Giovedì 16 Giugno 2011 22:15

Un antico proverbio recita  "sposa  bagnata , sposa

fortunata".  Avrà  pensato a  questo  il regista  Stefano 

Poda, allagando  il palcoscenico del Colòn di Buenos  Aires 

per  il Trittico di  Puccini?  Immergere  nell'acqua per una 

cinquantina  di  cm  i protagonisti  di  Tabarro, Suor Angelica 

e  Gianni Schicchi  può  essere  una  idea  innovativa, certo:

ma non è affatto detto che  sia  una idea  intelligente.  Chi

abbia  un minimo di esperienza  e  forse  anche  di  criterio 

sa  che  mal  si addice  il freddo umido  al  canto, ma  il

regista  non ha  voluto  sentir  ragione:ogni protesta, lecita, 

di  Juan  Pons, Amarilli Nizza, il tenore  Tanner  & 

compagnìa   non ha  sortito altro  effetto che  indispettire  il 

"divo"  , giunto al  punto di  non rivolgere  più la  parola  agli 

artisti indisciplinati. 

"Così  è: nell'acqua  dovete  stare  e  nell'acqua  resterete".

I sacri voleri  di  tale  sublime  maestro    sono  indiscutibili.

 

Risultato? 



Eccolo!   

 

 

 

 
VERONA, RAIUNO e la CLERICI: BRASATO D'OPERA.
Domenica 05 Giugno 2011 09:03

 

                                          clerici__verona

 

Come già era accaduto l'anno scorso, in occasione della grande festa in onore di Zeffirelli, l'Arena di Verona lancia la sua stagione estiva attraverso la rete ammiraglia della Rai e propone un grande spot-spettacolo, concepito secondo la tecnica consolidata del cross-over, mescolando cioè le sacrali melodie operistiche (tratte dalle opere presenti nel cartellone 2011) con gli interventi pop di Zucchero, Morandi & C.

L'effetto è esattamente quello che ormai conociamo da anni, da quando cioè le barriere che separavamo i generi sono state infrante dai medley dei 3 Tenori prima, dal Pavarotti & Friends poi e via via da Bocelli, Filippa Giordano, Alessandro Safina, Vittorio Grigolo e chi più ne ha più ne metta.

Ovvio che una buona fetta dei normali fruitori del genere operistico classico continuino a storcere il naso, esattamente come farebbe in Parlamento una opposizione imbufalita contro la maggioranza , con il nostro sistema bipolare costruito su forti contrapposizioni e con nessun accordo bipartisan. Gli appassionati d'Opera tipici sono appunto una minoranza rumorosa e quasi costantemente incavolata, formata da nostalgici, cultori di nobili e consacrati cimeli, Vestali incallite e anche vagamente comiche nelle loro esagitate manifestazioni.

                                       tv_spazzatura

Questo per dire, se non si fosse ancora capito, che a fronte dei 5 milioni di telespettatori benevoli e tutto sommato interessati a passare una serata davanti alla Tv fatta di musica , si erge la piccola schiera degli incontentabili, molti dei quali si ritrovano a brontolare o a lanciare anatemi sui social networks e nei blog.

Il nodo della questione mi pare proprio questo. Ragionando da appassionato d'Opera, come io sono quanto e più di molti esagitati censori di questo spettacolo, dovrei scagliare la mia pietra con forza: lo spettacolo offerto da RaiUno non è stato uno spettacolo inappuntabile, né memorabile. Brutta la regìa, sia teatrale che televisiva di conseguenza, evidentemente non provata e non collaudata con la dovuta attenzione, brutti i costumi e il trucco degli artisti, scombinata la scaletta, non riusciti e talvolta persino sbracati i testi della conduttrice, Antonella Clerici, la cui rassicurante e  un pò  ciabattona simpatìa non ha stavolta sortito l'effetto desiderato. L'Opera non è la Prova del Cuoco, tanto per essere chiari, e presentare la Bohème o l'Aida non è come montare una maionese o sbattere due uova in padella.

                                                 clerici_cuoca

Tanto cauta e preparata fu la Clerici l'anno precedente, tanto inopportuna e debordante è stata quest'anno : per nulla intimidita dalla situazione e quindi tendente a rompere gli argini, secondo uno schema abbastanza fastidioso di over-acting che alla lunga ha tediato, e non poco, il telespettatore. Inguardabile, poi, quel suo modo di litigare con l'abito da sera argentato, che la rendeva simile a un rollmop, quelle aringhe sotto aceto tanto in voga nei locali Nordsee.

    clerici__verona2__vestito       roll_mop

La parte canora ha in parte risollevato le sorti di uno spettacolo nato male, a causa soprattutto dei temporali che ne hanno inficiato le prove. Si è scelta la strada della telegenìa e della gioventù, una strada giusta e necessaria per la televisione e per l'Opera in generale. I rischi ci sono sempre: un giovane, inesperto e senza la dovuta scaltrezza, deve seguire ciò che gli autori suggeriscono . Se l'ordine è quello di saltare nel cerchio di fuoco...In effetti si notava una tragica condizione musicale nei disperati tentativi del maestro Kovatchev di fare andare tutti a tempo. Ma come poteva fare, se la scaletta suicida proponeva in apertura uno dei momenti più difficili del repertorio operistico, il finale del II atto di Bohème??!! Brano non provato o provato male, attaccato non dal Valzer di Musetta ma dallo scopertissimo “Gioventù mia” di Marcello...una follia.... come chiedere a Manrico di cantare subito il do dell' “All'armi!” senza nemmeno due battute di preparazione. L'effetto è stato quello d'un pauroso sbandamento generale, con le grida di Musetta (bella sì, ma con notevoli problemi tecnici), la banda fuori scena che non entra, un via vai impazzito di comparse e coristi, alcuni dei quali non sapevano letteralmente cosa fare. Un delirio.

La linea è stata questa: confusione, indecisione, paura. Lo si leggeva negli occhi del soprano Ivanna Speranza, bloccata come una statua di cera davanti al suo Rodolfo, il tenore Monsalve, dotato di ottimi mezzi naturali ancora da perfezionare con studio e preparazione tecnica, ma comunque in grado di sopravvivere in tanto bailamme e di risolvere con spavalderìa anche una delle più tremende arie d'opera esistenti, la Gelida manina. Autentico terrore negli occhi del baritono Dalibor Jenis, conciato come Poldo di Popeye, e della Giulietta (Rocio Ignacio) appollaiata sul noto balconcino veronese: “Je veux vivre”...a guardarla pareva “Je veux mourir” ….e in effetti alla fine Giulietta morirà. Trucco orrendo: sembrava la mitica Suor Sorriso di Orietta Berti. Strampalata idea quella di affidare la parte di Romeo a un ballerino, che marmorizzato sotto al balcone sembrava un manichino privo di vita e di senso. Non riuscita ,a mio parere, anche l'apparizione del basso Erwin Shrott nei panni di un seducente tanguero, a metà strada tra Escamillo e Mefistofele. I tanghi cantati reggono se la voce è calda e sensuale, sì, ma tenorile. I suoni cavernosi , morchiosi e diabolici offerti da Shrott incutevano terrore, nonostante il tentativo di fare Zorro all'Arena. Quando poi Shrott ha intonato il suo Leporello....ahi ahi....una nuova catastrofe musicale, con l'orchestra totalmente scompaginata rispetto all'interprete. Lo stesso è accaduto in un “tentativo” di finale secondo di Aida, perla nera della serata.

                                          clerici__verona_3__artisti

Non mi soffermo sulle esibizioni di Morandi, di Zucchero che ha cantato “Miserere” con il fantasma di Pavarotti (effetto macabro) , dei Modà e di David Garrett col suo incandescente violino strapazzato, forse erano più a loro agio dei colleghi cantanti d'Opera .

Quindicimila spettatori in Arena plaudenti, cinque milioni davanti ai teleschermi....anche questa è andata, come disse Robinson Crusoé aggiungendo una tacca dopo un'altra giornata sull'isola deserta.

 


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