RUMORS n.2
News
Venerdì 06 Agosto 2010 09:20

rumors....ma  lo sai che Villazon....?!?

 


 

E' un pò  di tempo  che le  notizie riguardanti  il tenore Rolando Villazon sono purtroppo  legate a   questioni  di  salute e  non più a  cronache di trionfi artistici.

 

        villazon1

Si  sa  che  negli  ultimi  tempi l'ugola  capricciosa   non  dà  tregua  al  tenore  messicano, sottoposta  com'è  a  uno stress  vocale francamente  oltre le normali possibilità  umane.  Già  in passato  Villazon   è stato costretto ad  annullare  recite causa  i malanni alle corde  vocali,  giungendo persino  a interrompere la  carriera  e a  dover disdire un quantitativo impressionante di contratti.

Questo  succede  quando si  è  fragili in  quella  zona così  delicata ma  anche, siamo  sinceri,  quando  gli impegni  sono  troppi, onerosi  e  non sorretti  da una tecnica  più  che  solida.

Sta  di fatto  che un laconico  comunicato, pubblicato  sul  suo  sito, annuncia a  metà  luglio:

 

Dear Friends

I am very sorry to have to let you know that I have been suffering from severe stomach problems and am now under doctor's orders to rest until further notice.

I am sad to have to cancel the performances of "L'elisir d'amore" in Munich on July 21 and 24 but am hopeful that I will recover in time for the performance on July 27.

Rolando

 

Pare   che  l'auspicato  ritorno del 27  luglio  si  sia   risolto in una tragicommedia:  Villazon, con tanto  di  aerosol e  mascherina,  si  è  presentato  sul palcoscenico  dopo  un inizio  disastroso  e  ha  parlato al  pubblico, in  siffatte  condizioni,  spiegando il suo stato  di  salute. Dopodiché  è   ritornato in camerino.

Un tempo  si annunciava   " l'improvvisa  indisposizione"  del cantante  prima  della recita  o  , alle  bruttissime, durante la  stessa. Una  voce  amplificata  tuonava in sala  e dava  la ferale  notizia. Qualche brontolìo, sommessi applausi  talvolta....e la recita riprendeva  con il  'cover'  o  il  'doppio'....

  Prima...

  Dopo...


Adesso  è  invalsa la  moda  del  "fai-da-te" . Niente  di meglio  che presentarsi  in scena  con la  mascherina  dell'aerosol o magari, suggeriamo,  con le stampelle, in barella  o  con una  infermierina  che regge  la  flebo?

                                betty-boop-infermiera


 
RUMORS.......n.1
News
Lunedì 02 Agosto 2010 13:16

 

 

                                       rumors

 

 

Voci di corridoio, rumors, sussurri e  grida....n.1


Qual è la differenza tra uno scandalo e un pettegolezzo? Oh! Il pettegolezzo è gradevole! La storia è soltanto pettegolezzo. Ma lo scandalo è un pettegolezzo reso noioso dalla moralità. Un uomo che moralizza è di solito un ipocrita, e una donna che moralizza è invariabilmente scialba.

-- Oscar Wilde-

 

....Giungon notizie  dai  meandri  dell'Opera  di  Roma, prossima ad  accogliere  come il Pupo  dell'Aracoeli   il nuovo direttore musicale  (annunciato  tale), il maestrissimo  Riccardo Muti.

Ma  è veramente  così?

Ieri  al  Tg3  il Maestro che  più  Maestro non si  può  ha  dichiarato laconicamente :" Non sono il parafulmini di nessuno, ho  già  dato...". Insomma. Il contratto  non è  firmato, Muti non è  direttore stabile  presso l'Opera di Roma: due  più  due fa  quattro.

                               muti

Del  resto un direttore  è  stabile  se  stabilmente  risiede  nel luogo  del  proprio lavoro  e  nessuno  è  più instabile di Muti in questo  momento.

Tra  le  richieste  del Maestro:  2 milioni e  500.000  E   per  l'impegno  che lo attende  a  Roma, cioé  due  titoli in un anno  e  forse  qualche  concerto  sinfonico....forse...

Il Maestro  soggiornerebbe con tutto il suo  staff  presso  l'Hotel Quirinale  e  si  presenterebbe  alla  prova  generale  dopo un lavoro preparatorio  svolto  dal  suo assistente di fiducia. Ma  come?  E le  prove-lezione  ...che  sono il vanto  del Maestro, fil  rouge  che parte da Toscanini  per arrivare a  Votto  e  concludersi in gloria  con Lui?

Noi NON crediamo  a  queste  voci  di  corridoio.

 

                            pettegolo

 
IL PAESE DEL BEL CONTO
News
Lunedì 02 Agosto 2010 12:32

crollo

Il Carlo Felice nel baratro


chiuso per almeno un anno


31 luglio 2010


Il Carlo Felice è sull’orlo della più grave crisi dalla sua ricostruzione.

Questa mattina, al termine di una drammatica riunione del Consiglio d’amministrazione e dopo un incontro informativo con i sindacati, la presidente del Teatro, la sindaco Marta Vincenzi, con alcuni consiglieri (Riccardo Garrone, Mario Orlando, Ernesto Lavatelli) e con il general manager Furio Fossati (assente il sovrintendente Giovanni Pacor) ha chiarito la situazione del Teatro lirico genovese. «Allo stato attuale - ha dichiarato il primo cittadino - mancano 12 milioni per chiudere il bilancio del 2010. Sono a rischio gli stipendi da settembre e la sopravvivenza dello stesso Teatro».

                       marta_vincenzi

L’ammanco, messo in luce dallo studio fatto dalla ditta Deloitte incaricata nelle scorse settimana dal Consiglio d’amministrazione di chiarire l’esatta situazione patrimoniale e finanziaria della Fondazione, è più grave del previsto. «Il Consiglio d’amministrazione - ha detto Riccardo Garrone - si è trovato di fronte a una condizione finanziaria assai diversa da quella che era stata prospettata. La situazione patrimoniale rivela al 31 dicembre 2009 un deficit di 13 milioni che saliranno a 17 alla fine di quest’anno. Così non si può andare avanti».

Una delle soluzioni prospettate è la chiusura delle attività per il 2010 e la cassa integrazione in deroga dalla Regione. «Occorre rimborsare gli abbonati, in questo caso, delle quote relative agli spettacoli cancellati. Abbiamo calcolato - ha aggiunto Garrone - che se non si fanno gli spettacoli, anche tenendo conto dei rimborsi, si risparmia da un milione a un milione e mezzo».

«La cassa integrazione è una delle soluzioni prospettate - ha osservato la sindaco -; una decisione sarà presa nelle prossime settimane. Speriamo di trovare altre strade. Dipenderà molto da come la città farà sentire il proprio attaccamento al Teatro. C’è bisogno di una azione diversa, più energica. Una partecipazione più convinta, anche in termini di presenze paganti in teatro: oggi il 30 per cento degli spettatori entra gratis».

Una strada potrebbe essere anche quella di una collaborazione (ancora da cercare e concordare) con i dipendenti per una nuova forma produttiva: «In questo senso il Carlo Felice - ha detto Garrone - potrebbe aprire un nuovo corso, diventare un modello a livello nazionale».

                                             precipizio


Commento  di  Enrico Stinchelli:
Seguo  le  vicende  del Teatro Carlo Felice, praticamente dalla sua  ri-nascita.
Proprio  perché  seguo con attenzione,   la  mia  ratio , già  messa a  dura  prova  dai meccanismi  italiani non solo  teatrali , a  volte  si  rifiuta di credere a  ciò  che  legge  e  a  ciò  che mi viene  raccontato.  Certo  è  che  arrivare al punto in cui siamo, mi  pare assurdo e paradossale  nonché  criminale.
Possibile che nessuno voglia assumersi una  responsabilità  che sia  una? Io non metto in discussione la  buona fede  del  Sindaco, che avrà le sue gatte da pelare, ma  un  Sindaco  ha  tutto il  potere e il  dovere  di  PRETENDERE  dal commissario  preposto dal Ministero, alias  dott. Giuseppe Ferrazza ,  (per  quanto  egli  voglia  essere reticente) i libri contabili, chiari  e precisi. Ho  saputo  che  tale  commissario avrebbe  avuto un atteggiamento non solo  reticente  e  sbrigativo  ma  addirittura  ineducato  e arrogante, non solo  nei confronti del Sindaco ma...un pò  in generale.1256047743071_Giuseppe-Ferrazza Giuseppe Ferrazza
La  verità  è  che si  è  TOLLERATA  una  situazione del  genere, con la  carissima  Cristina  Ferrari, ex direttore  artistico del Carlo  Felice  (persona  preparata  e  competente)  trattata  da  Ferrazza  come  fosse  un'intrusa  o  una rompiscatole.
Quando all'arroganza  subentra  l'ineducazione,   si  attua  la  maniera  dura. Si  parla  con i  giornali, con le  TV, si  diffonde la  verità: allora  i  Ferrazza  &  C.  si  spaventano  e cambiano  marcia.  A'  la  guerre  comme  à  la  guerre, insegnano i  francesi.
Ora?  Ora  è  tardi, mi  pare. Non resta  che chiudere  e  sperare che si  formi  quella  'catena  di solidarietà'    cui  tutti  fanno  riferimento, come  appellandosi  alla manna  che  deve scendere dal  cielo.
Mi auguro  solo  che  non si  faccia  come al  San  Carlo  e  altri  teatri  , attuando la  politica del  taglio  sulla mera  riduzione  dei  titoli. Nessun teatro   va in deficit se non si produce  nulla: ma  nulla....è  nulla. A  che serve  tagliare  tre  titoli  se   con le  produzioni successive  si  ricomincia  a  spendere  da  capo?
La  verità  è  che per  salvare  i teatri  dai  baratri  in cui stanno  per  sprofondare  occorre  una politica  di risanamento "alla  base":  1)   produzioni  meno  costose, ben al  di sotto  dello standard   medio (basta  con i milioni  di  Euro  ad  allestimento: si  fissi un tetto ragionevole sui  500.000E  massimo  per   spettacolo)  2) cast  valutati  sull'effettivo valore  ARTISTICO  dei cantanti scritturati e non sui  ricatti  di  questo o  quell'agente,   3) valorizzazione dei  professionisti  IN LOCO, a  cominciare  dalle scuole di scenografia, basta  con appalti o  consulenze  esterne,   4) coproduzioni  vantaggiose  con teatri  dinamici, agili  (ve ne sono  in tutto  il  mondo),    5)  noleggi  di  scene  storiche  per  speciali  riesumazioni  (le  storiche tele del Parravicini,  gli spettacoli  di Visconti) , adeguatamente presentate come  tali alla  stampa  e al  pubblico.
Di idee  ve ne sarebbero a  iosa, ma fino a  che resterà  in piedi  "il balletto  delle poltrone"  le  idee  saranno le  solite: creare  deficit  perché  tanto....paga  Pantalone.
Non  ho nulla  contro  il  Sindaco di Genova e capisco  con  chi  ha  avuto a che fare. Ma  proprio  per  questo doveva  essere  più energico  e drastico, PRIMA.
 
IL RING DI THIELEMANN ,L'ORO DI BAYREUTH
News
Domenica 01 Agosto 2010 21:36

      Christian-Thielemann-001

Ancora echeggiano  nella  sala  di Bayreuth  gli  ultimi accordi che hanno

siglato il crollo del  Walhalla  e il tema della redenzione, sopraffatto  quasi 

dall'emozione riesco forse  a  mettere in fila  qualche concetto  sensato, che

non appaia  come  una  classica esaltazione  post  melodramma  (e che 

melodramma, vien da dire!).

 

Christian Thielemann  ha  regalato  al  mondo  e  ai  fortunati astanti  presso

la  Verde  Collina una  delle serate  musicali  più travolgenti  che  io  ricordi.

La  stessa  emozione  che  mi impedì  di applaudire  un Karajan  divino, al

Musikverein, perché  letteralmente inchidato alla  sedia, mi consente  ora 

solo di  dire : grazie. Grazie  al  concertatore  appassionato, al  narratore 

teso  e  instancabile, al  rivelatore di infiniti dettagli e d'una verità  di fondo: 

non bisogna  inventare nulla  quando si è  grandi, basta  seguire il dettato 

scritto  e  metterci  il cuore. Già, e mica  è  semplice.

 

           THIELEMANN6

 

Legioni  di maestri e  maestruncoli  ("ciamame Mona!"  diceva  Guarnieri) ci

hanno  voluto far credere, sputando sentenze e improvvisando  comizi 

persino  durante i loro concerti, che  vi sono  "lezioni"  da impartire,  "dogmi" 

da  imporre, stramberìe  da inventare.

 

Thielemann  ci insegna  invece l'arte del  Semplice e del  Sublime: canta,

segue, vola, sogna...e  i suoi  cantanti  fanno lo stesso, nonostante le 

singole  pecche.

 

         LindaWatson-ChristianThielemann

 

La  Watson, prima di tutti. Redenta  da un miracolo  che può  essere

spiegato  solo   dalla geniale  concertazione  e   dall'aura  positiva  che  ne

deriva, è  riuscita non solo a far dimenticare  la  brutta  prova  di Walchiria  e

Siegfried  ma  addirittura ad emergere  dai  perigliosi  flutti della micidiale 

partitura, la  più  complessa  che esista per soprano drammatico. Un finale

scovolgente  in cui non solo ha  retto, ma  ha  ESPRESSO  la  forza eroica

di Brunilde. Grande!

 

Lance Ryan, Siegfried, assolutamente in stato di grazia, ha  piazzato un do

acuto nel III atto, tanto spavaldo  quanto  sfrontato. La  voce oscilla  un pò 

nei centri, le  mezzevoci  sono  un pò affannose...ma  è  Siegfried, sorretto 

da  un direttore  che  più  complice non poteva  essere.

 

Magnifiche  le  Figlie del Reno, ottimo  Hagen (Eric Halfvarson) , splendida 

la  Mayer come Waltraute e  persino la  Haller  come  Gutrune  ha  riscattato

la  pessima  Sieglinde.  La  perla nera  è  stato il  baritono Ralf Lukas  come 

Gunther: vociazza  traballante e forzata, la  sua  entrata  nella reggia dei

Gibichunghi  ha  sfiorato la  parodìa.

 

Il  Coro, diretto  da Eberhard Friedrich  ha  detto la  sua, con forza 

esplosiva.

 

                    gotterdammerung                 

 

Ma  l'eroe di queste  4 giornate, le 4 Giornate di Bayreuth, è  lui, Thielemann,

un misto  insperato  tra  la  grandezza epicheggiante di Knappertsbusch,

Furtwaengler, il lirismo devastante di Karajan  e la  forza tellurica di Solti. Un

genio a  360 gradi.

 

Quando venne  in  Barcaccia, Rai Radio3,  nel  periodo in cui  fu  direttore

stabile  a  S.Cecilia  (gli preferirono....Chung...figuratevi!) si  dimostrò  per 

quello che  è: un  ragazzo appassionato  dei grandi del passato.

Organizzammo un confronto  tra  la  Cavalcata  delle  Walchirie diretta  da 

Karajan, Furtwaengler, Boulez....Lui ci spiegò  come dovevano essere 

accentate le battute, i fraseggi, con un entusiasmo e una semplicità  che

incantarono  tutti  gli ascoltatori. A  volte  mi si domanda:  com'è  un grande 

direttore d'orchestra?  Eccolo, è  così!

 

 

 


 


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