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RIGOLETTO a MANTOVA : LE IMMAGINI PRIMA DELLA PRIMA!
Giovedì 02 Settembre 2010 20:23

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In  anteprima  assoluta  le  immagini  del  "Rigoletto"  di  Verdi che andrà  in onda  il 4  e  il  5  settembre  su  Raiuno!

Le  magnifiche foto  realizzate  da  Cristiano Giglioli 

per la  RADA  FILM!

 

Da  Repubblica\ 17.7.2010

Rigoletto kolossal per Raiuno

MILANO - Se fa dire a Paolo Garimberti «questo è un giorno in cui sono contento di essere p r e s i d e n t e R a i » , dev' essere proprio un evento straordinario. E lo è, questo Rigoletto a Mantova che andrà in onda su RaiUno in mondovisione (138 Paesi) il 4 e 5 settembre in forma di "film in diretta", cioè una diretta tv ma preparata e ambientata come un film, nei luoghi "veri" del Rigoletto. Orchestra Sinfonica della Rai, direttore Zubin Mehta, regista Marco Bellocchio, protagonista Placido Domingo (al debutto nel ruolo di Rigoletto), cinematografia di Vittorio Storaro: un pool di eccellenze straordinarie, che daranno vita a uno spettacolo emozionante, sulla scia di Tosca a Roma e Traviata a Parigi, ideati e prodotti, come il Rigoletto di oggi, da Andrea Andermann. Per il direttore di RaiUno Mauro Mazza, il tutto «costa come due volte e mezzo una serata di buon intrattenimento, ma ne vale la pena». - (m.t.)

 

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A Mantova  fervono i preparativi, la  città  verrà  chiusa  al  traffico sabato 4 settembre e  per seguire la diretta Tv “Rigoletto - Atto primo”, in piazza Mantegna alle ore 20.00 sarà allestito un Maxischermo, con diretta e inediti dal backstage. Così come domenica 5 settembre alle ore 14.00 per l’atto secondo.

Alle 20.15 di domenica sempre in piazza Mantegna, “Aspettando l’Atto terzo”: proiezione su Maxischermo Atto Primo e Secondo e alle ore 23.15 proiezione su Maxischermo Atto Terzo in diretta.

Nel  cast, oltre al  "debuttante  di  lusso"  Domingo, il  tenore  Vittorio  Grigolo, il soprano  Julia  Novikova (Gilda) , il basso  Ruggiero  Raimondi  come Sparafucile il mezzosoprano  Nino  Surguladze  (Maddalena).

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La  bionda  Julia  Novikova  è  Gilda. Subentrata  alla  Rancatore  e  alla  Peretyako, il soprano  russo ha  già  fatto  importanti  debutti  , in patria  e  in Germania, ricoprendo  molti  ruoli  classici  del repertorio  lirico  leggero: Regina  della Notte, Zerbinetta, Amina, Norina, Oscar  in Ballo in maschera, Adina. Nel  2009  ha  vinto  il  Concorso  "Operalia"  di  Placido  Domingo e tanto basta  ad  averle  assicurato  un prezioso  lasciapassare  per  l'ambita  parte  nella  produzione  di  Andrea  Andermann.

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Al suo fianco un Duca  che  più  Duca  non si  può, il  bel  Vittorio  Grigolo, tenore  in piena  ascesa, con cui abbiamo scambiato  due chiacchiere  prima  della  attesissima  Prima." E'  una  fatica  enorme ma  le  soddisfazioni  sono  tali  da  farti  dimenticare  anche  che rischi  di  perdere  la voce!"  , così a  telefono  dice  Grigolo  con vocina  flebile  e  trasparente, "Si prova e si  riprova  a  tutte  le  ore, all'aperto,  con il caldo  o  con l'improvviso abbassarsi  della temperatura, tra  i fumi  degli  effetti speciali, con il vento che ti soffia  pericolosamente  in gola, ma  stare accanto a Domingo  è  un'esperienza che da  sola  vale  tutta  una  carriera. E'  un uomo  e un artista  sorprendente: canta  e  interpreta   Rigoletto  come lo avesse  fatto da  sempre, si commuove  veramente in scena  pensando ai  suoi  figli...un  grande, sono orgoglioso  di far  parte  di  questo  cast." Chiedo: il  Rigoletto  di  Bellocchio  rispetta  le didascalìe del libretto, costumi  dell'epoca  o  si lascia  andare  alle  attualizzazioni? "No  , no, tradizionalissimo. Sembra  di  essere  veramente presso la corte dei Gonzaga, Rigoletto  ha la  gobba, tutto  regolare!". Ridacchia  Vittorio  , abituato  com'è  alle regìe iconoclaste  e a  stramberìe  di  tutti  i  tipi.

Buon  per  noi  e  per  chi ama  l'Opera così  com'è: Andermann e  Bellocchio non turberanno  i  sonni  dei  melomani  più  oltranzisti  e andranno certamente incontro al  grande  pubblico.

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Alcune splendide  immagini  di  Placido  Domingo, un  Rigoletto  acquisito  dopo aver cantato  nel  corso  della  sua  carriera  moltissime  volte  il  ruolo  del  Duca. Nonostante debba  interpretare  la  parte  di  un uomo  deforme  e  forse anche ributtante , Domingo  non rinuncia  (e  con lui  l'accorto  regista) al  look  da  "bellone" , inaugurando  un filone  che  potrebbe  in futuro  vedere  rovesciate le  parti,  com'era  in realtà: il  Duca  gobbo  e  Rigoletto  "bello". Pare  infatti  che  la  stirpe dei  duchi  di Mantova  abbia  annoverato  parecchi  "mostri" ,  gobbi  e  quant'altro, tali  da  costituire  una  sorta  di  vendetta  del  Buffone  più  famoso  al  mondo.

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Uno  Sparafucile  di  grosso  calibro, il basso  Ruggiero  Raimondi, in questa immagine  perfetta  caratterizzazione del sicario.

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E  infine  Maddalena, il mezzosoprano Nino Surguladze, nata  a  Tiblisi  in Georgia, terra  ricca  di  magnifiche  vocalità, uscita  dall'Accademia  della  Scala dove ha già  cantato  in alcune occasioni  importanti, fin dal  2001.

In bocca  al  lupo  a  tutti!




 
LETTERA al SINDACO di GENOVA, Marta VINCENZI
Giovedì 02 Settembre 2010 17:38

Oggi  su  "Repubblica" , una  lettera  di sostegno al  Sindaco  di  Genova, Marta  Vincenzi:

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Il Teatro Carlo Felice sta vivendo uno dei momenti più drammatici della sua pur breve storia.

 

Chi scrive ne ha per motivi di affetto e professionali, a cuore le sorti e esprime la più viva preoccupazione per i toni e la mancanza di dialogo voluta dai sindacati autonomi dei lavoratori che rischia di compromettere in maniera definitiva la soluzione dei problemi.

 

Quanto è accaduto ieri, in termini di aggressione verbale nei confronti del Sindaco e Presidente della Fondazione, al di fuori del Teatro, è un palese atto di inciviltà che non fa bene al Carlo Felice e che non si spiega solo con la pur comprensibile preoccupazione di molti dipendenti circa il loro futuro.

 

Per questo auspichiamo con forza un clima di maggiore distensione e di dialogo che permetta alla Direzione di trasmettere ai lavoratori del Teatro un’ informativa puntuale e rigorosa sulla reale situazione e sulle prospettive future. Questo era l’intento del Sindaco Marta Vincenzi ieri ,e le e’ stato brutalmente impedito.

 

Supportiamo il Sindaco in questa dura battaglia che sostiene per amore dell ‘arte ed della citta’ contro taluni lavoratori,guidati da Lo Gerfo Nicola, che hanno dimenticato il valore della musica. Costoro si oppongono al rilancio del teatro voluto da questo cda in virtu’ di logiche di difesa di vecchi privilegi che hanno portato al collasso del sistema dei teatri lirici del nostro Paese.

 

 

Il Teatro non e’ di pochi sindacalisti ma dei suoi lavoratori e della citta’. Invitiamo dunque tutti i lavoratori della Fondazione a un atteggiamento di ascolto e collaborazione con la direzione al fine di superare questo momento di grave crisi, come auspicato dal piano di rilancio voluto per la fondazione dal suo consiglio di amministrazione.

 

seguono  le  firme  di:

 

Daniela DESSI(soprano)

Renata SCOTTO (soprano)

Luciana SERRA (soprano)

Fabio ARMILIATO(tenore)

Fabio LUISI (direttore d’orchestra)

Francesco MELI (tenore)

Roberto SERVILE(baritono)

 

 
GENOVA, ORA SI PASSA AGLI INSULTI : DIALOGO IMPOSSIBILE
Mercoledì 01 Settembre 2010 08:56

Da  "Repubblica"  ed. genovese  31\agosto\2010


leggiamo:


Carlo Felice, fischi al sindaco


Vertice sindacale rinviato


"Sono profondamente indignata", replica Marta Vincenzi. "Ho fatto di tutto per risolvere la crisi. Ma adesso si è proprio al fondo del barile. La Cassa integrazione è l'unica arma per arrivare in fondo al 2010". L'incontro con i rappresentanti sindacali nazionali slittato al 6 Settembre

 

di ROBERTO IOVINO

Si sperava in una concreta apertura di un tavolo sindacale per chiarire i termini della cassa integrazione concessa in deroga dalla Regione al Carlo Felice. Questo pomeriggio, invece, l'incontro è slittato di un'altra settimana e il sindaco, presidente della Fondazione Marta Vincenzi, è stata fischiato.

Alle 15 era previsto l'incontro in Auditorium Montale fra i sindacati nazionali, i sindacati locali, il consiglio d'amministrazione e i dipendenti interessati. Di fronte al teatro, il sindacalista autonomo Nicola Lo Gerfo ha improvvisato un comizio per comunicare ai colleghi che i sindacati autonomi nazionali, avendo ricevuto all'ultimo momento la convocazione, non si sarebbero presentati e ha accusato Marta Vincenzi e il consiglio d'amministrazione di voler imporre la cassa integrazione. Proprio in quel momento è arrivata Marta Vincenzi, accolta da fischi e insulti.

"Sono profondamente indignata", ha dichiarato il sindaco in una successiva conferenza stampa, tenuta negli uffici della sovrintendenze presenti il sovrintendente Pacor e alcuni consiglieri (Orlando per  Finmeccanica, Lavatelli per Irel, Ferrari per la Regione, Fossati, come direttore di staff). "A luglio quando ci siamo accorti che non c'erano neppure i soldi per pagare gli stipendi di quel mese sono stata io come Comune ad andare con il mio assessore al bilancio dal presidente della Carige e ottenere un'ulteriore anticipazione. Ma adesso si è proprio nel fondo del barile".

Il sindaco è convinto che "la cassa sia l'unica arma per arrivare in fondo al 2010: non significa licenziamenti, chiusura. Garantisce solo un minimo di stipendio a chi lavora nel Teatro. Speriamo di farcela e che la riunione con i sindacati fissata per il 6 Settembre dia i risultati che ci aspettiamo".

(31 agosto 2010)

 

Il  Commento:

 

Quando  il  dialogo,  pur  contrapposto  nelle  idee ma  civile,  si  trasforma  in  uno scontro  belluino ogni  parola  diventa  fumo  e  ogni  buona  intenzione  lascia  il  posto  alla mera  violenza, verbale  e  ormai  anche fisica.

Quello che sta  accadendo a  Genova  sta  superando  i  limiti  della  civiltà.

Veniamo ai  fatti. Nudi  e crudi.

Alle  ore  15  di  ieri  era  convocata  una  importante  riunione  tra  Sindaco e  lavoratori  del  Teatro  Carlo  Felice, per discutere  sulle vie  d'uscita  alla  ormai  ben  nota  situazione  d'impasse  determinata  dal  deficit  enorme della  Fondazione  e  dalla  conseguente  impossibile erogazione  dello  stipendio. I  sindacati autonomi nazionali , a  detta  del  sindacalista  autonomo  Nicola  Lo  Gerfo  (che in tutta  la  vicenda  rappresenta  il  classico  capopopolo  contrapposto  violentemente al  Sindaco  e  al  CDA)  non  potevano  essere  presenti  causa  una tardiva  convocazione; per  la  Direzione del teatro  sono i  sindacati  Fials  e  Cisl a  non essersi  presentati  nonostante la regolare convocazione    e  Lo  Gerfo   appartiene esattamente  alla  Fials!

Sono volate parole grosse:  sembrerebbe  che  , oltre  alle  normali  contestazioni  "di prammatica",  gli  epiteti  siano  giunti  persino a  rievocare  la  famosa  città di  Troia , non certo  per  decantarne le vicende  storiche  ma   per  associare  questo epiteto al  nome  del  Sindaco, tra l'altro  giunta in teatro  a piedi  e  senza  la  scorta.

Un'aggressione  di  tal  fatta  è  sempre censurabile, a  prescindere  dalle  ragioni  che  vengono  esposte. Il  dialogo  non è  violenza, MAI!

Di  fatto, alle  ore  15  nessuno  ha  potuto  presentare  ai  lavoratori  il  piano  di  rilancio  , sia amministrativo  che artistico. Il  rifiuto  della  cassa  integrazione  e  di  qualsiasi  trattativa  induce a  pensare  che Lo  Gerfo  e  i  Suoi  preferiscano a  questo  punto un teatro  chiuso, fallito  e  i lavoratori a casa  senza  nemmeno  un'oncia di stipendio: perché lo scenario  è  proprio  questo.

Democrazìa  vorrebbe  che  le  parti, pur  esarcebate, si  ascoltino, valutino  le  proposte,  prendano  in esame  i  piani amministrativi  e  artistici  dopodiché  decidano  il  da  farsi, di comune  accordo.

Ma  se  una  delle parti non può  nemmeno  parlare  perché  sommersa  da fischi  e  improperi  di bassa  lega?

Allora  il dialogo  non c'è, semplicemente.

Il  referendum  tra i  lavoratori, proposto  dal  Sindaco, viene  costantemente  osteggiato  da un manipolo  di oppositori (ieri  in piazza  se  ne  sono  contati  50  circa  su  300) :  perché?

Con tattiche  così  scombinate  e  ormai  giunte alla  violenza  non si  arriva  da  nessuna  parte  e la  vittima, PRIMA  e  UNICA, in tutta  la  vicenda  si  chiama  Teatro  Carlo  Felice.



 
APPELLO PER IL CARLO FELICE di GENOVA
Giovedì 26 Agosto 2010 18:28

carlofelice_01 Il  Teatro Carlo Felice, Genova

 

Un teatro da  salvare!

 

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Un  teatro  è  lo specchio  di una civiltà!

 

 

 

 

 

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