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GR SPLASH, notizie purtroppo "vere" ,15.6.2010
Mercoledì 16 Giugno 2010 07:58

 

 banana 

 

Sesso in pubblico per un miglior raccolto di banane?

ABC  NEWS  AUSTRALIA.

Le autorità in Papua Nuova Guinea sono a caccia del leader di un fantomatico culto pseudo-religioso che impone il sesso in pubblico allo scopo di favorire il raccolto di banane, il principale prodotto di quelle terre.

Lo "stregone", secondo il racconto dei testimoni, promette un miglior raccolto di banane in cambio di sesso in pubblico. Non solo, a chi ha opposto resistenza, sono state fatte minacce più o meno velate.

Ancora uccel di bosco il soggetto in questione, ed in senso letterale, visto che si sarebbe rifugiato nella foresta non appena la polizia si è messa sulle sue tracce.

Katia  Ricciarelli ricciarelli, che si trova  in Nuova  Guinea, per un tour concertistico e il lancio   del  nuovo  cd  "Io le  canto  così" ha  rilasciato una breve dichiarazione:  "Ne  ho incontrati  di  stregoni  simili  nel  corso  della mia lunga  carriera, ma  dagli sconosciuti non si  accettano  né  caramelle  né  tantomeno  banane!."


 

anziano 

 

A volte i sensi di colpa sono davvero una brutta bestia: è il caso di un pensionato di Phoenix (Arizona), che, a distanza di 50 anni, ha deciso di restituire 2 libri presi a prestito nel lontano dicembre 1959 dalla biblioteca del suo Liceo e mai restituiti.

La bibiotecaria della scuola si è vista recapitare - insieme al pacchetto coi due libri - un biglietto di scuse e un assegno di 1.000 dollari.

Fonte: Prescott News

Il  sovrintendente  del  Teatro  Regio  di  Parma, Mauro  Meli meli_muti, in viaggio  d'affari in Arizona  ha  dichiarato: "Ho ancora  con me un cappuccio  e  un  vecchio  compasso  prestati da un mio amico, l'agente  Procinsky. Devo assolutamente  restituirglieli, prima  che mi aumenti il cachet  di Maazel  chissà  a  quali  cifre!".

 


 otelma

La forza del pensiero è ancora qualcosa di sconosciuto e tutto da indagare, ma con gli esperimenti bisogna andarci piano.

Questo, almeno, è quanto si apprende dall'esperimento finito male, in Cina, di un presunto mago che asseriva di potere fermare un treno con la forza del pensiero.

Il mago, di nome Wei e di soli ventidue anni, era convinto di essere un maestro nell'arte occulta cinese «Qi gong». Si è sdraiato sulle rotaie e ha atteso fiducioso che giungesse un treno: non si sa se confidasse realmente dei suoi "superpoteri" o della prontezza di riflessi dei conducenti del treno, fatto sta che la forza del suo pensiero non è bastata e Wei è stato ucciso sul colpo.

"Sono molto addolorato  per la notizia" , ha  dichiarato  il  tenore  Giuseppe Sabbatinisabbatini, "In Cina  sono ancora  oggi assai popolare e  in parte  mi  sento responsabile  dell'accaduto, poiché  dopo  un   "A  te  o cara"  (dai Puritani  di Bellini)  particolarmente  esoterico, riuscii  a  far  spegnere  tutte  le luci  in sala, che  si riaccesero  miracolosamente  solo  dopo aver smesso di cantare. Il mago  Wei  era  presente  e  mi  confidò  in camerino questo suo  progetto:  voleva  che  cantassi  io  per far  fermare  il  treno  in corsa, ma non accettai. Ero  impegnato  altrove. "

 

 
Matteo Macchioni, dalla Tv al teatro d'Opera: il debutto.
Lunedì 14 Giugno 2010 12:28




Matteo Macchioni  si  è  rivelato  con  il  popolarissimo talent-show  "Amici"  di Maria  De  Filippi. Unico, tra i cantanti  giovanissimi in gara, a  inserire  anche  la prediletta  opera  lirica nelle sue  esibizioni, obbligando la volenterosa  orchestra di Beppe Vessicchio  a  pericolosi  voli pindarici.  Matteo  ha  cantato un pò  di  tutto, ovviamente  non tralasciando  le   arie  clou  tipo  "Nessun  dorma" , lontanissime  dalle sue caratteristiche  vocali.

La  voce di Matteo  è  infatti una tipica voce di tenore  lirico leggero, adattissima  alle  opere  del Settecento napoletano  (Paolino  nel  "Matrimonio  segreto"  di Cimarosa, per  esempio)   e a  taluni  ruoli  del  repertorio  romantico ,  con Nemorino  dell'"Elisir  d'amore"  di  Donizetti  border  line.

Per  riempire  il teatro di Salerno, di cui  è  direttore  artistico, Daniel  Oren  ha  avuto  la  buona  idea  di  proporre  a  Matteo Macchioni  il debutto che  sognava  ed  ecco  ora  il  risultato, puntualmente  riportato  su  youtube.

La  prova  è  a mio  giudizio  molto positiva. Matteo  ha  una  bella voce, il colore  è  schietto  e  ispira  immediata  simpatia, la  dizione  nitidissima;  buona  l'intonazione  e  ottime  le  intenzioni  (sicuramente  suggerite  dal  prestigioso concertatore), con un gioco chiaroscurale  che dimostra  la  fantasia  e il buon gusto  dell'interprete.

I difetti non mancano  e  sono  evidenti: abuso  di suoni poco appoggiati  sul  fiato  (quindi  piuttosto  fiochi), le  vocali  "e"  ma  soprattutto  la  "i"   schiacciate  (in gergo:  non  sufficientemente rotonde, a  gola  aperta  ma  con l'uso  eccessivo del  naso, che  è  sempre  il  refugium peccatorum  preferito  dai tenori), ma  sono  tutti  problemini  che Matteo saprà risolvere  con l'esperienza  e  lo  studio.

La  sua  "Furtiva lagrima" , banco di  prova  per  tutti  i  più  grandi  interpreti  (da  Caruso  a Pavarotti), passa  la  prova  del  fuoco, ed  è  di gran lunga  superiore ad  analoghe  prestazioni  di tenori  molto  famosi (un nome  tra  tutti: Rolando Villazon).

Bravo Matteo: promosso! 

Beppe  Vessicchio, presente  in sala,  benedice.

 
DETASSARE l'ARENA DI VERONA:BRAVO ZEFFIRELLI!
Domenica 13 Giugno 2010 09:00

arena

L'Arena di Verona  è  il  più  grande  teatro  operistico del mondo e  come  tale, nel  2010, presenta  una stagione  composta  da  5  titoli  tra  i  più amati  e  rappresentativi del nostro patrimonio  artistico, con 48 recite   complessive , distribuite  tra  metà  giugno  e  fine  agosto.

Il bilancio  2009  si  è  chiuso con 500.000E  in  attivo, quasi un miracolo,  considerando  il  pauroso  buco  creato  dalle  precedenti  gestioni, al  limite  della  bancarotta.

Franco  Zeffirelli lancia il suo appello  "Detassare  l'Arena...chi  tiene  viva la fiaccola della cultura  deve  avere incentivi dalla Stato".  Ancora una volta il grande  regista  è  nel  giusto.

Dopo mesi  di polemiche e  manifestazioni  contro  il decreto-Bondi, con i teatri in agitazione  e  le  orchestre  in piazza, finalmente una proposta  concreta e  puntuale.

Non è infatti il decreto Bondi la  fonte  di  ogni  male, ma la  spaventosa  mala gestione  dei teatri e delle Fondazioni attuata  negli  ultimi  venti, trenta  o  più  anni, fatta di sperperi inauditi,svariate  produzioni  costose  e  orrende, tangenti  e  soldi al  nero  elargiti  un  pò  ovunque, contratti   e  fatture  gonfiate. Per  molti  operatori  del  settore   i  teatri  d'Opera  italiani  sono diventati  un pericoloso  "stipendificio"  e  in un  periodo di crisi  nera  ciò non può  essere, comunque. Sarà utile  iniziare  a compiere  un profondo atto di  coscienza e di revisione, su come  sono  stati gestiti  e da chi  i  teatri  e le  fondazioni italiane.

La  cultura  tuttavia  va  incentivata e  non penalizzata. La detassazione  delle Fondazioni  virtuose  è  un provvedimento  che  andrebbe  attuato  subito, senza nemmeno  pensarci  su  due volte.

Franco  Zeffirelli  mantiene il suo  spirito  battagliero e  ci  ricorda  che l'Arena di Verona  è  patrimonio  dell'umanità, così  come l'Opera, ed  è  un  bene anche e soprattutto  ITALIANO. In anni immediatamente precedenti, nonostante la  presenza  di Zeffirelli sia  stata  costante  e  assidua, abbiamo assistito  a un lento decadimento  di  questo  eccezionale arengo operistico. L'Opera  nasce  ed  è  grandiosa  nella  sua  stessa  essenza, perché  grandiose  sono  le  emozioni  che  produce, grandiose    e  magniloquenti le  arie  e  le  vicende  drammatiche  espresse, grandiose le  scene, i costumi. Zeffirelli  è  stato  per  anni, direi decenni, attaccato  per i  suoi  presunti  "eccessi"....e  cos'è  l'Opera  se  non  eccesso???

Con il  risultato  di aver  dovuto assistere, anche a  Verona, alle  terrificanti sperimentazioni , talvolta  puramente demenziali, di  registi  affatto amanti dell'Opera ma  piuttosto amanti di  sé  stessi  e  dei  loro fantasmi interiori. Così abbiamo  visto  un  gigantesco  pupazzo  (alto  tre  metri)  saltellare attorno  a  José  Cura  in Turandot  (simboleggiava  un circense  boia!), una  Traviata  con Mariella Devìa  truccata  da  Gian Burrasca,  un Nabucco  con Nucci totalmente struccato   a cavallo  d'un  pony   nucci_2  , quando  decenza  avrebbe richiesto quanto meno un solido maremmano!

Nello stesso Nabucco la  Guleghina  (Abigaille)  apparve  a  metà  strada  tra  Maga  Magò  e  Crudelia  Demon gulegina, mentre  in  un  altro  Nabucco, costosissimo  e  di  quasi impossibile  realizzazione  scenica  (tant'è  che  il progetto iniziale dovette  essere  dimezzato  quasi, nelle sue dimensioni  per  essere  posto in palcoscenico) , Coro, Solisti e  Comparse  dovettero  più  volte  danzare  la  macarena. Il Nabucco, a   quanto pare,  è  un'opera comica.

Risultato?  Pubblico  sempre  più  scarso  e disamorato,  introiti crollati  drasticamente, DEFICIT.

L'Arena  giunse  a  sfiorare  la  bancarotta.

Questa  è  la  stagione del  rilancio . Io mi  auguro  che spalti e platea  siano gremiti  ogni  sera.  Chi  non ha  mai  assistito  a uno spettacolo  in Arena  ha rinunciato  a  parte  delle grandi  sensazioni  che la  vita  riserva. Un grande  augurio  da  parte  mia al  grande  Franco  Zeffirelli, indomito  alfiere  e  ultimo  rappresentante  d'un 'epoca in cui l'Opera  si amava  per la  sua  forza, la  sua  bellezza, la  sua  magìa.

zeffirelli2



 Zeffirelli:
«Niente tasse per l'Arena»

Presentato l'88° festival areniano, che inizia venerdì prossimo con la Turandot e sarà interamente dedicato a Franco Zeffirelli, che firma la regia e le scene delle cinque opere (oltre a Turandot, Aida, Madama Butterfly, Carmen e Trovatore."

  L’88° Festival lirico dell’Arena sarà interamente a firma Franco Zeffirelli. «Regista icona della lirica» come lo ha definito il sovrintendente della Fondazione Arena Francesco Girondini, Zeffirelli firma regia e scene delle cinque opere, che si alterneranno per 48 recite dal 18 giugno al 29 agosto. La stagione è stata presentata oggi dal sindaco Flavio Tosi, dal direttore artistico Umberto Fanni, dal presidente della Provincia Giovanni Miozzi, dall’assessore alla cultura del Comune Erminia Perbellini. La prima sarà venerdì 18 giugno con Turandot di Puccini, in un nuovo allestimento di Zeffirelli ed con i costumi del Premio Oscar Emi Wada. Fra gli interpreti principali Maria Guleghina (Turandot), Tamar Iveri (Liù), Marco Berti (Calaf) e Carlo Cigni (Timur). I complessi artistici areniani sono diretti da Giuliano Carella, che ha sottolineato come «per un veronese come me aprire il Festival areniano è il punto più alto della carriera». Il secondo titolo della stagione sarà Aida di Verdi, in scena il 19 giugno, con Daniel Oren sul podio, regia e scene di Zeffirelli, costumi di Anna Anni. Interpreti principali: Amarilli Nizza (Aida), Piero Giuliacci (Radamès), Dolora Zajick (Amneris), Ambrogio Maestri (Amonasro). La terza opera, Madama Butterfly di Puccini, debutterà il 26 giugno, sotto la direzione di Antonio Pirolli, con regia e scene di Zeffirelli e costumi di Wada. Interpreti principali: Hui He (Cio-Cio-San), Carlo Ventre (F.B.Pinkerton), Gabriele Viviani (Sharpless) Seguirà Carmen di Georges Bizet, sul podio Julian Kovatchev, con Anita Rachvelishvili (Carmen), Marcelo lvarez (Don Josè), Mark S. Doss (Escamillo), in scena il 10 luglio. L’ultima opera, il 7 agosto, sarà Il Trovatore di Giuseppe Verdi, diretto da Marco Armiliato con Marcelo Alvarez (Manrico), Sondra Radvanvosky (Leonora), Dmitri Hvorostovsky (Il Conte di Luna).

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«Se c’è una traccia di cultura da salvaguardare lo si deve all’opera, che qui è nata, e l’opera a Verona aiuta i sogni». Lo ha detto Franco Zeffirelli in occasione della presentazione dell’88° Festival areniano, a Verona. «L’Arena di Verona non dovrebbe pagare tasse! - ha aggiunto il regista -. In fondo il pubblico che partecipa alle opere spende dei soldi che dovrebbero essere reinvestiti nell’Arena. I politici dovrebbero stare lontani dai fatti d’arte». «Voglio ringraziare e dare atto - ha detto ancora - dell’ottimo lavoro di promozione fatto dal sindaco Tosi e dal sovrintendente Girondini che mantengono alta la visibilità dell’Arena e sempre viva la torcia della lirica». «Anche grazie a una serie di attività collaterali, come il Galà con Antonella Clerici, questa stagione - ha detto Tosi - parte sotto i migliori auspici, le prevendite vanno decisamente meglio dell’anno scorso». «Il gala del 6 giugno in diretta su Raiuno, organizzato con ArenaExtra, è stato un grande spot per il festival - ha aggiunto Girondini -. Mi auguro che, in questo momento di difficoltà economico, ne possa beneficiare tutto il mondo della lirica. Quest'anno ci saranno 48 serate e nel prossimo saranno 49 ed è un buon segnale».

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Una nota critica  di Daniela  Dessì  (soprano)DanielaDessUfficiale

Meno male che c'è Zeffirelli a ricordarci che l'Arena è patrimonio dell'umanità.... d'altra parte per quale motivo non dovrebbe farlo visto che è l'unico teatro al mondo che mette in scena 5 dei suoi spettacoli in una sola stagione... questo non è un eccesso???!!!


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Rispondo:

Mi sembra di aver ben espresso il mio pensiero riguardo l'ECCESSO.
L'Opera è ECCESSO, ed eccedente, nella sua più pura accezione. Nasce nell'eccesso presso le corti tardorinascimentali , trionfa negli eccessi barocchi, prosegue ad eccedere con Visconti, Zeffirelli, De Ana & C.
C'è però una differenza tra ECCESSO e SPERPERO, sostanziale.
Taluni allestimenti, che di BELLO non hanno nulla, sono puri SPERPERI. Daniela ne sa qualcosa, avendo partecipato suo malgrado a svariati allestimenti di questo tipo: è una professionista, libera di accettare o meno (Aida di Zurigo...Daniela? ..).
Io amo gli eccessi, detesto gli sperperi.
Un'altra sostanziale differenza è tra ECCESSO e CESSO, elemento quest'ultimo abbastanza in uso in talune regìe attuali. Liberi, anche in questo caso, di scegliere.
Qui sotto: scena  da  "Un ballo in maschera" di Verdi, regìa Calixto Bieito.

bieito
Replica  Daniela Dessì:
 Caro Enrico,premesso che i miei post non vogliono essere di polemica unicamente contro Franco Zeffirelli per il quale nutro una grande stima artistica nonostante le sue prese di posizione nei miei confronti,ritengo che tu abbia ragione riguardo spettacoli purtroppo brutti dal punto di vista visivo e nei quali,assai pochi per... Mostra tuttoò, mio malgrado mi sono trovata a partecipare. l'Aida che tu rammenti, per quanto spettacolo di pessimo gusto, ha avuto decine e decine di repliche al teatro di Zurigo,che peraltro non è in deficit, ammortizzando così le assai modiche spese di produzione (era fatta con due teli ,dei tubi innocenti e costumi assai poco costosi...)..certo il brutto resta brutto e l'inutile inutile,ma allora l'inutilità sta anche nel mettere in scena 300 ballerini , 5000 comparse,10 cavalli pecore e asini...

Rispondo:

Daniela, è tutta una questione di "mode" e ,come diceva Lord Brummel, segue la moda chi non sa vestirsi da solo.Sai bene che l'Arena di Verona, in anni passati, ha messo in scena spettacoli seguendo i malvezzi di area germanico-svizzera. Caso paradossale, proprio i tedeschi, che per il 50% occupano gli spazi areniani, hanno decretato con fischi e con la loro assenza (assai più grave dei fischi perché crea incassi miserandi) il fiasco di simili esperimenti. Tutto qui. Ora si torna al vecchio sistema, almeno lì: vediamo come andrà a fine stagione,quando avremo la somma degli introiti e delle spese a confronto.

Prima della trasmissione con la Clerici c'è chi sparava a zero, lanciando anatemi. Ora, le lodi sono state superiori agli insulti: con 1 italiano su 5 che ha seguitoi il programma da capo a fondo. Aspettiamo anche in questo caso la fine dei giochi e poi valutiamo i risultati.
 
OPERA IN TV, come?
Martedì 08 Giugno 2010 06:42
Da   "La  Stampa" ,7/6/2010
Clerici all'Arena
che guai se la tivù si mette all'opera
Antonella Clerici
 
Il telekitsch non è opera

di ALBERTO MATTIOLI


Se la tivù si mette all’opera sono guai: per esempio, Antonella Clerici che racconta Carmen come se fosse l’ultimo numero di Chi.

Poi ci becchiamo l’immancabile balletto spagnolo modello «welcome to Siviglia», Carmen che canta metà Habanera ai toreri, segno che «gli autori» non conoscono nemmeno la trama dell’opera, la «pira» del Trovatore fra le alabarde, Lucio Dalla che biascica Caruso con il mezzosoprano pop Katherine Jenkins, Gianni Morandi che intona Tu che m’hai preso il cuor, i «tre tenorini» che straziano la Mattinata di Leoncavallo, il comunicato in sindacalese dei lavoratori minacciati dai tagli.

Insomma, Nightmare all’opera. Secondo Raiuno, servizio pubblico, canone da pagare per legge, «la più grande industria culturale del Paese», che infatti si vede com’è messo, è così che si porta «la gente» all’opera. Curioso. Non ce n’è bisogno, ma se io volessi portare la gente al calcio, trasmetterei una partita giocata da grandi campioni, non un calcetto affidato a dei dilettanti e anche piuttosto allo sbaraglio. E il discorso su Arena di Verona 2010 - Lo spettacolo sta per iniziare, il programma d’arte varia e anche un po’ avariata trasmesso ieri sera in prima serata su Raiuno potrebbe anche finire qui.

Invece l’infelice zibaldone merita forse una riflessione. Intanto per dire che sbagliano i melomani puri e duri, quelli per cui la televisione è un nemico a prescindere, come del resto ogni manifestazione della modernità, sempre vista come un pericolo e mai come un’opportunità. Invece Internet, il dvd, i voli low cost, il satellite hanno rivoluzionato anche l’opera. E la tivù potrebbe essere un alleato prezioso, come del resto dimostra Fazio quando ospita Barenboim, Abbado & Co.

Ma poi sbaglia anche chi il melodramma lo fa come in Italia e com’è stato pubblicizzato ieri, se è solo memoria, polvere, reperto, madeleine nel salotto di nonna Speranza fra Loreto impagliato e il busto di Zeffirelli. Nel resto del mondo civilizzato, l’opera è, molto semplicemente, una delle tante espressioni del presente. Anche e soprattutto quando ripropone i capolavori del passato. Dove Butterfly è un capolavoro perché racconta una storia violenta, sconvolgente e moderna di turismo sessuale, non perché fa venire «un groppo in gola» alla Clerici. «È stato così bello, ho pianto tanto», dicevano le nonne.

Fra la minoranza di chi va all’opera per rivedere e risentire quello che ha sempre visto e sentito e la stragrande maggioranza di chi non ci va perché è uno spettacolo difficile, costoso e magari bisogna pure mettersi la cravatta, in questa terra di nessuno capita che proliferino le serate come questa, la Tosca di Dalla, «la lirica» portata nei talent show, Gino Paoli (perfino lui) che ieri sera cantava Puccini al Tg1, e vi potete immaginare come, Bocelli e i suoi replicanti, insomma i figli di un do minore e i nipotini di Pavarotti e dei suoi Friends. Il kitsch non nasce a caso: alla base, c’è la sensazione, magari inconsapevole, che quelle parole, quelle note, quei capolavori, insomma quelle che Bruno Barilli chiamava «le icone dei padri», che poi sono i nostri padri, abbiano ancora un potere di seduzione. Chi li ama dovrebbe riscoprirli, chi non li ama scoprirli. Ieri non è successa né una cosa né l’altra.

 

Commento  di  Enrico  Stinchelli:

Ho letto con attenzione l'articolo di Mattioli e non sono d'accordo con vari assunti.
Intanto l'Opera non è il Calcio, quindi è inutile sperare di fare audience con una partita in cui si esibiscano "campioni", come dice Mattioli: Totti è famoso, la Netrebko no. E poi chi sarebbero sti' campioni? Un conto è la Callas, un conto è appunto la Netrebko.
Poi si critica lo spettacolo kitsch messo in piedi dalla Tv: kitsch lo è, senz'altro. Ma è uno spettacolo come OGGI piace in Tv. Possiamo aggiungere "purtroppo" , ma non concludiamo nulla.
Non mi piace poi il solito attacco a Zeffirelli...basta,che noia...cambiamo musica. Grazie  a Zeffirelli l'Arena  di  Verona  può  contare  , in piena  crisi  dell'Opera,  su  una  buona prevendita  e  su  spettacoli  di  sicuro affidamento.  All'amico Mattioli  non piace il Trovatore  "con le alabarde"   come  al  95%  dei  normali  frequentatori  di teatro, i cosiddetti melomani  che  viaggiano  tra  l'annoiato e il radical-chic. Ma  il  Trovatore  E'  con le  alabarde  e  sono almeno  trent'anni che   l'Europa  viene ammorbata  da  Trovatori  senza  alabarde ma con frigoriferi, suore  indemoniate, tazze  del  cesso in bella vista, nazisti  e  tutto  quel  corredo  di  orrori  che  faranno pur  piacere a  qualche  melomane, ma  allontanano  il nuovo  pubblico,  quello che crede  ancora  alle favole.

Il  Trovatore  di  Zeffirelli  all'Arena  è, per  esempio, uno spettacolo  visivamente straordinario.

trovatore_zeff


Una replica di Nicola Martinucci  (tenore):

"Mi spiace Enrico, ma non sono d'accordo ,e mi meraviglio che un esperto come te,dica che lo spettacolo di ieri sera è stato buono. innanzitutto con quella amplificazione pazzesca, poteva cantare chiunque; i miei colleghi artisti lirici, eccetto la Nizza, sono stati mediocri. Berti in particolare,con un microfono amplificato ..ha cantato un "Nessun dorma" da scolaretto, con Si naturale al limite della stecca. Stendiamo un velo pietoso sul resto dei cantanti lirici e di musica leggera, bambini compresi.
Giustamente i ragazzi non hanno voglia di studiare, tanto se canta questa gente qui in Arena, ognuno si sente giustamente pronto a tentare una carriera senza adeguata preparazione.
Per non parlare della patetica Ave Maria di quella lì.
Se poi per spettacolo si intende fare un minestrone di tutto quello che capita, allora hai ragione nel dire che lo spettacolo c'era. Ma non in ARENA!!!!
Poi attendo comunque Berti nell' Otello, e che Otello!!!
Siamo nella follia completa,oramai non distinguiamo più nulla, siamo diventati piatti, appludiamo sempre e comunque, ci va sempre tutto bene".

 

Risponde    Enrico  Stinchelli:

 

Caro Nicola,

una  prima serata  su RaiUno  dedicata all'Opera  è  una rarità , diciamo  pure  quasi una casualità. Da  anni a  questa  parte  abbiamo assistito alla  progressiva  sparizione dell'Opera  dal teleschermo. Io non credo che sia  un atteggiamento  giusto arroccarci  nella  nostra  turris  eburnea e    scagliare anatemi, solo  perché  vi è  stata  l'ovvia, scontatissima  concessione alle  "gag"  nazional-popolari. Nell'Era  del Grande Fratello, dell'Isola dei Famosi  e  di "Amici"  è  davvero  il minimo  che vi sia  un balletto bruttarello, che vi siano i microfoni, che vi siano bambini  strani  che cantano, che vi siano Dalla  Morandi e Renga, che vi sia  la  vincitrice  del talent  show  come  "monstrum"  da esibire  e  sbattere in prima  pagina.

E'  il fio  da  pagare  per  avere, dall'altra  parte, l'immagine di un'Arena  luminosissima, gremita, festosa  e  - incredibile!-  tanti  e tanti minuti  dedicati alla Carmen, all'Aida,  al  Trovatore, alla Madama Butterfly alla Turandot. A  me, di questi tempi, pare  una sorta di miracolo.

Berti. Otello non so, aspettiamo che lo  canti almeno  (anche se, sono d'accordo con te,  non mi pare adatto). Però  è  un tenore  sicuro, solido, non ha certo  bisogno di microfoni perché di voce ne ha fin troppa. Ha  avuto un piccolo incidente  sul  Si naturale di  'Nessun dorma'  (anche in questo  caso  non mi pare Calaf  il suo personaggio  d'elezione), ma  ha  cantato  parecchio  e  non è  facile  con i tempi  televisivi. Non mi è  parso  così  scandaloso, affatto.

La  Nizza  è  stata, anche per  me, l'assoluta trionfatrice  della  serata  e con il suo finale  di Butterfly  ti pagavi ampiamente  il  biglietto.

Se  solo  uno  dei telespettatori amerà  l'Opera  grazie a  questo spettacolo  sarà  un successo; i melomani, come  noi, non  fanno  testo. Siamo brontoloni  per  natura.


 


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